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Uzbekistan
Leader
Presidente Shaukat Mirziyoyev
Popolazione
32.807.000
Cristiani
349.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale altamente autoritaria

Livello di persecuzione

Violenza
3
Vita di chiesa
15.7
Vita civile
12.2
Vita sociale
14.1
Vita famiglia
12.9
Vita privata
15.1

Uzbekistan

Fonti di persecuzione (elencate in ordine di intensità):

  • Paranoia dittatoriale.
  • Oppressione islamica.

Perché i cristiani sono perseguitati in Uzbekistan?

Le chiese russo ortodosse sperimentano meno problemi da parte del governo, perché di solito non entrano in contatto con la popolazione uzbeka. Sono i cristiani indigeni ex musulmani a sopportare il peso della persecuzione sia da parte dello stato che dalla famiglia, amici e comunità. Dove le chiese non sono registrate i cristiani soffrono del continuo attacchi della polizia, minacce, arresti e multe.

Per quale motivo l’Uzbekistan ha cambiato posizione all’interno della WWL?

Il punteggio della WWL 2020 è diminuito di un punto rispetto alla WWL 2019. Sebbene il punteggio sia più basso dell’anno scorso, la situazione per i cristiani in Uzbekistan rimane seria con estremi livelli di pressione nelle sfere private, comunitarie e religiose. E’ ancora troppo presto per giudicare se ci sia stato un cambiamento nella politica sotto il presidente Mirziyoyev.

Com’è la vita per i cristiani in Uzbekistan?

I cristiani affrontano una persecuzione da parte dello stato tramite la polizia, i servizi segreti e le autorità locali che controllano le attività religiose (sorvegliando le abitazioni, intercettando le telefonate, con gruppi infiltrati etc…) frequentando i servizi di chiesa. I cristiani di chiese non registrate soffrono dei continui attacchi della polizia, di minacce, arresti e multe. Un esempio, tra le decine di cristiani arrestati lo scorso anno: il 24 maggio 2018 Nabiyon Bolikulov fu messo in prigione in Karshi per 5 giorni, colpevole di aver preso parte ad un culto di adorazione senza il consenso dello stato. Il giudice gli disse: “Tu puoi pregare a casa, ma è contro la legge incontrarsi per culti di adorazione se manca la registrazione da parte del governo.”

La cultura islamica in Uzbekistan implica che i convertiti ex musulmani sopportano il peso della persecuzione, sperimentano pressione e occasionalmente violenza fisica dalle loro famiglie e comunità che li costringono a ritornare alla loro prima fede.
Nonostante tutto questo, il numero di credenti uzbeki sta crescendo. Alcuni cristiani uzbeki hanno sviluppato la visione di raggiungere il popolo uzbeko in Afganistan e in Turkmenistan e sono attivi anche in queste aree.
Alcuni cristiani uzbeki stanno sopportando opposizioni dal momento in cui hanno lasciato l’islam, ma perseverano nella loro fede nonostante le difficoltà.

Citazioni

Un leader di chiesa in Uzbekistan ha detto:
“Qualche volta mi sento così stanco di tutta questa pressione. Come pastore cristiano in un paese musulmano sento più pressione di altri. È una forte responsabilità verso me stesso, la mia famiglia (moglie e tre figli), e anche verso i membri di chiesa. Questo peso, a volte, mi sembra troppo”.

Porte Aperte, come aiuta i cristiani in Uzbekistan?

Porte Aperte offre un aiuto immediato ai credenti in Asia centrale quando sono messi in prigione, esclusi dalla famiglia e comunità e privati dei mezzi di sopravvivenza e di un impiego a motivo della loro fede in Cristo.
Noi rafforziamo la chiesa perseguitata in Asia centrale soprattutto attraverso:

  • distribuzione di letteratura.
  • supporto in preghiera.
  • formazione biblica.
  • formazione ai giovani e bambini.
  • servizio alle donne.
  • formazione per la Difesa e sensibilizzazione (SSTS).
  • ministero di presenza.
  • servizio medico.
  • formazione vocazionale.
  • progetti di sviluppo socio economico.

Come pregare per la nazione

Pregate per i credenti ex musulmani che spesso soffrono di isolamento a causa della loro nuova fede; così come la paura e la pressione, consapevoli che se le loro famiglie scoprissero la loro conversione, potrebbero essere presi in giro, subire persecuzione ed anche la morte. Ogni volta che questi nuovi credenti ricercano momenti di comunione fraterna con altri cristiani, mettono a rischio la propria vita e quella di coloro che incontrano. L’Uzbekistan vive una delle più difficili dittature dell’Asia centrale, che farà di tutto per restare al potere. Ogni forma di opposizione e deviazione dalla norma viene messa sotto attacco. Il cristianesimo è una di queste, prega per il cambiamento e l’accettazione dei cristiani in Uzbekistan.
Pregate per i credenti battisti, evangelici e pentecostali che sono minacciati, multati e arrestati. Nessuna attività religiosa al di fuori del controllo delle istituzioni statali è permessa.

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