Ci si aspetta che tutti i cittadini bhutanesi siano buddisti. Chiunque si converta al cristianesimo affronta un’intensa pressione per tornare alla sua vecchia religione. La conversione è considerata una vergogna per la famiglia e i nuovi credenti sono spesso ripudiati: ciò fa un’enorme differenza nella vita di un bhutanese, poiché la cultura è molto comunitaria e la protezione della famiglia è fondamentale.
Tutti i cristiani che si radunano insieme per pregare, tecnicamente, lo fanno in maniera illegale dal momento che il governo del Bhutan non riconosce ufficialmente alcuna Chiesa. Le autorità locali spesso rifiutano di rilasciare ai cristiani un “certificato di non obiezione”, necessario per richiedere prestiti, registrare proprietà, richiedere lavoro e rinnovare la carta d’identità.
Storicamente il Bhutan ha offerto una maggiore uguaglianza di genere rispetto alla maggior parte dei Paesi vicini: uomini e donne godono di uguali diritti di fronte alla legge. Nonostante questo, c’è un alto tasso di matrimoni infantili: il 26% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni. Le donne cristiane che si convertono dal buddismo al cristianesimo sono le più esposte al rischio di persecuzioni, in genere rinnegate dalle loro famiglie o ripudiate dai loro mariti. Le donne cristiane sposate con non cristiani affrontano intense pressioni per convertirsi (ad esempio al buddismo) e sono anche sottoposte a pressioni sociali per rimanere con mariti violenti.
Gli uomini e i ragazzi cristiani spesso subiscono persecuzioni da parte delle loro famiglie. Possono essere ripudiati dalla loro famiglia, invitati a lasciare la casa di famiglia e possono perdere la loro eredità (che in Bhutan è tradizionalmente trasmessa per via femminile). È anche probabile che subiscano forti pressioni da parte dei loro coetanei, dei colleghi e della comunità locale: situazioni che aggravano il senso di isolamento e di rifiuto. Quando i cristiani maschi perdono il lavoro o sono esclusi dal modo tradizionale di fare agricoltura, l’intera famiglia è colpita dalla perdita economica; poiché gli uomini sono tipicamente coloro che provvedono finanziariamente alle famiglie.
“Quando ho sentito parlare di Gesù è stato come togliere una benda dai miei occhi”.
Miriam è stata rifiutata dalla sua famiglia quando si è convertita dal buddismo, ma segue ancora Gesù e incoraggia le altre donne cristiane.
Il Bhutan è salito nella WWList a causa dell’aumento della violenza contro i cristiani.
I cristiani che si sono convertiti dal buddismo affrontano la maggior persecuzione in Bhutan.
Porte Aperte lavora attraverso partner locali per rafforzare i cristiani perseguitati in Bhutan attraverso aiuti umanitari, sostegno in preghiera e altri aiuti pratici di emergenza.
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