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Turchia
Leader
Presidente Recep Tayyip Erdogan
Popolazione
85.562.000
Cristiani
171.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
5.7
Vita di chiesa
11.5
Vita civile
13
Vita sociale
11.8
Vita famiglia
11.5
Vita privata
12.8

Turchia

Salito di 1 posizione rispetto alla World Watch List 2022.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Turchia

In Turchia, in apparenza, il sistema giuridico protegge la libertà religiosa. Tuttavia, questa non è la realtà vissuta dai cristiani. Il nazionalismo religioso è molto forte e pone i cristiani sempre più sotto pressione.

Nazionalismo e islam sono intrinsecamente connessi e chiunque non sia musulmano, soprattutto chi vive apertamente una fede diversa, è visto come un turco infedele. I cristiani non sono quindi considerati membri effettivi della società turca. Hanno un accesso limitato all’impiego statale e subiscono discriminazioni nell’impiego privato, soprattutto quando i datori di lavoro hanno legami con il governo. Poiché l’appartenenza religiosa è ancora registrata sulle carte d’identità (oggi tramite chip elettronico), è facile discriminare i cristiani che si candidano per un impiego. Negli ultimi anni, il governo ha vietato ai cristiani stranieri con coniugi e figli turchi di stabilirsi nel Paese come residenti.

Sebbene la conversione dall’islam al cristianesimo non sia legalmente vietata, i convertiti sono sottoposti a pressioni da parte delle loro famiglie e comunità per tornare all’islam. Se la loro fede viene rivelata, rischiano il divorzio e la perdita dei diritti di eredità. I convertiti dall’islam possono cambiare legalmente la loro affiliazione religiosa sulla carta d’identità e registrare quella cristiana, ma si tratta di un processo stressante nel quale possono essere discriminati dai funzionari governativi.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Nella società turca le donne sono considerate avere uno status inferiore. Questo si vede nei livelli impressionanti di violenza domestica e femminicidi. Sotto la presidenza di Erdogan, la Turchia si è ritirata dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, e i tassi di violenza domestica sono drammaticamente aumentati.

Le donne che si convertono al cristianesimo subiscono ulteriori persecuzioni. Diventare cristiane o sposare un cristiano è percepito come una forma di disonore per la famiglia. Le donne convertite non sposate possono essere rinchiuse in casa, luoghi in cui potrebbero compiersi abusi sessuali, ostilità e rifiuto. Costrette all’isolamento, portano avanti questo trauma da sole. Ci si aspetta che tutte le donne seguano le leggi islamiche in materia di abbigliamento e comportamento. Le donne cristiane che non si adeguano rischiano di essere molestate, insultate e persino ferite fisicamente.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

In Turchia ci si aspetta che gli uomini siano difensori dell’islam e della “turchicità” – concetti strettamente intrecciati nella percezione pubblica. La pressione di dover soddisfare questa aspettativa impedisce a molti uomini di mettere piede in una chiesa. Sul posto di lavoro, ci si aspetta che gli uomini si attengano alle pratiche islamiche, anche se sono cristiani. Ciò comporta spesso la necessità di partecipare alle preghiere del venerdì in moschea, con il rischio di perdere il posto di lavoro in caso di inadempienza. Poiché gli uomini sono i principali percettori di reddito, la conversione al cristianesimo impatta anche le loro famiglie. Se un uomo perde il lavoro a causa della sua fede, subisce anche la vergogna di non essere in grado di provvedere alla famiglia. L’intera famiglia può anche subire intimidazioni.

La parola a Hans-Jurgen Louven

“La sola ragione a cui riesco a pensare per cui possano obbligarmi ad andarmene è perché siamo persone di fede e alle volte abbiamo condiviso la nostra fede con la gente del posto”

Cosa è cambiato quest’anno

La pressione sui cristiani è leggermente aumentata di pari passo con l’incremento delle violenze denunciate, ragione per cui la Turchia è salita di un posto nella World Watch List. Sebbene nessun cristiano sia stato ucciso negli ultimi dodici mesi, un numero maggiore di strutture ecclesiali è stato danneggiato, profanato, convertito in moschee o attaccato in altro modo. In Turchia, l’islam si fonde totalmente con un feroce nazionalismo. La retorica aggressiva del governo ha lasciato meno spazio ad altre voci e prospettive, come quella cristiana. C’è un alto livello di diffidenza nei confronti dei cristiani, soprattutto nell’entroterra turco, che rende difficile il contatto con la popolazione e provoca alti livelli di opposizione sociale. Nell’ultimo anno, i richiedenti asilo e i rifugiati cristiani, compresi i convertiti dall’islam provenienti da Iran, Afghanistan, Siria e altre nazioni, hanno subito forti discriminazioni e abusi.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Le donne che si convertono dall’islam al cristianesimo sono le più esposte alle persecuzioni. Se la loro fede viene scoperta, possono subire violenze da parte delle loro stesse famiglie e, nei casi più gravi, subire violenze sessuali. Questo fenomeno è più comune nelle zone rurali.

Gruppi cristiani storici come le chiese siriache armene e assire affrontano pressioni e ostilità nel sud-est della Turchia. Per decenni questi gruppi si sono trovati in mezzo alle rivalità tra l’esercito turco e i gruppi di resistenza curdi. La maggior parte di questi cristiani non vive più nella propria regione d’origine, ma si è trasferita nelle aree occidentali della Turchia per sfuggire al conflitto. Le aree interne tendono a essere più conservatrici e rigidamente islamiche. Socialmente, possono presentare un atteggiamento ostile nei confronti dei cristiani.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Turchia

Porte Aperte richiede preghiere per i credenti perseguitati in Turchia.

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

  • perché i cristiani convertiti si sentano amati e accettati da Dio, anche quando le loro stesse famiglie li respingono;
  • perché il governo turco adotti politiche che riconoscano i cristiani in maniera eguale rispetto ai musulmani;
  • che i cristiani in Turchia abbiano la possibilità di professare Gesù in sicurezza, con amici e familiari.

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