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  • Carestia in Corea del Nord

GRAZIE PER QUELLO CHE FAI INSIEME A NOI

Con il tuo supporto le nostre case sicure forniscono cibo ai nordcoreani.

“Mangiate meno cibo fino a quando non riapriremo le frontiere con la Cina”, ha detto il leader della nazione Kim Jong-un. Una richiesta scioccante se si pensa che secondo un rapporto dell’ONU, almeno il 40% della popolazione già necessita di aiuti alimentari urgenti dal 2017. 

John*, un cristiano che lavora con le nostre case sicure in Cina, al confine con la Corea del Nord, racconta come molte famiglie nordcoreane, non riuscendo a comprare il riso per via dei prezzi elevati, sia costretta a cibarsi unicamente di verdure selvatiche bollite: “Alcune famiglie hanno difficoltà a mangiare anche solo per una volta al giorno. Le fattorie e le fabbriche sono protette dal filo spinato e le guardie le sorvegliano 24 ore su 24”.

In tanti si incamminano nel pericoloso viaggio verso la Cina, alla ricerca di un aiuto. È lì che, attraverso la rete delle case sicure, forniamo aiuti alimentari vitali a circa 60.000 nordcoreani ogni anno, tra cui contiamo anche diversi cristiani. Per loro, oltre alla crisi alimentare si aggiunge il peso di una violenta persecuzione a motivo della fede.

Il tuo dono ci permetterà di non lasciare i nordcoreani soli, raccogliendo il denaro necessario per continuare a fornire case sicure, cibo, medicine e beni di prima necessità ai nordcoreani in fuga.

Siamo stati sopraffatti dalla gratitudine quando abbiamo ricevuto il cibo”, recita un messaggio inviatoci da un cristiano nordcoreano in Cina. Non importa quanto sarà grande la difficoltà, con il vostro aiuto supereremo ogni ostacolo!”