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Israele-Gaza: uniamoci in preghiera

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Israele-Gaza: uniamoci in preghiera

Porte Aperte invita a pregare anche per i cristiani in questa parte del mondo. Sapete che la nostra chiamata è il sostegno ai perseguitati, quindi il nostro pensiero va inevitabilmente ai cristiani presenti nella regione.

La terribile violenza scoppiata sabato con l’attacco da Gaza a Israele ha portato lutto, dolore e panico. Siamo scioccati dalla portata e dalla brutalità della violenza e siamo addolorati per tutte le persone innocenti che hanno perso la vita. 

È assai complesso dire se ci siano vittime cristiane in Israele o tra gli 800-1.000 cristiani in Gaza o tra i poco più di 40.000 nella West Bank, quando ci sono ancora dispersi e nemmeno le rispettive autorità hanno dati definitivi. Inoltre, il dramma è ancora in atto, le bombe non tacciono, per questo l’appello alla preghiera è impellente e si unisce a quelli da molte parti del mondo.

Come tutti in Israele, anche i cristiani locali sono piombati nel terrore di essere colpiti, insieme alle loro famiglie e comunità. Poco meno del 2% degli israeliani (circa 175.000) si identifica come cristiano, e ci giungono e si leggono nel web e nei media vari appelli alla pace e alla preghiera provenienti da queste comunità. “Pregate per le famiglie delle vittime, per i dispersi, per gli ostaggi e per la pace”, ripetono in molti, aggiungendo la richiesta di poter far risplendere la luce di Cristo in questo tragico momento.

Dall’altra parte, un padre cristiano di Gaza (che preferisce rimanere anonimo) racconta: “Io e la mia famiglia abbiamo paura a causa dei pesanti bombardamenti e temiamo che la casa ci crollerà addosso: è come un terremoto permanente. Cerchiamo di rassicurare i nostri figli abbracciandoli, sperando di alleviare il terrore, ma spesso non ci riusciamo per la violenza dei boati”. 

I partner di Porte Aperte che lavorano nella regione da anni hanno recentemente confermato che per il momento sono tutti al sicuro, anche se uno di loro, sabato mattina, ci ha informato che la casa accanto alla sua è stata colpita da un razzo.

La preghiera è la vera battaglia” esortava Fratello Andrea, fondatore di Porte Aperte/Open Doors, e ne siamo convinti, per cui:

  • preghiamo per la fine di ogni violenza;
  • preghiamo affinché la Chiesa possa essere un faro di speranza per le popolazioni circostanti attraverso la sua testimonianza in parole e azioni;
  • preghiamo che il Signore conforti coloro che hanno perso i propri cari o che sono in attesa di notizie su familiari e amici scomparsi;
  • preghiamo per la protezione dei cristiani nel mondo musulmano affinché non diventino bersaglio di atti di rappresaglia/terrorismo.