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Myanmar: mamma e figlia mandate via di casa a motivo della loro fede

NELLA FOTO: immagine rappresentativa di donna birmana

Myanmar: mamma e figlia mandate via di casa a motivo della loro fede

Daw Mar* e sua figlia Lyn* provengono da una famiglia buddista e si sono di recente convertite al cristianesimo. Quando i familiari sono venuti a conoscenza della loro conversione, si sono infuriati, sentendosi insultati dalla scelta di questa “fede straniera”. Per questo hanno ostracizzato Daw Mar e Lyn, mandandole via di casa.

Daw Mar ha dovuto cercare lavoro per provvedere ai loro bisogni, senza poter più contare sulla protezione del nucleo familiare: un’impresa molto difficile in Myanmar. Tradizionalmente, infatti, le donne birmane sono riservate, conservatrici e dipendono dai parenti maschi per la protezione e per provvedere alle loro necessità. Ora, Daw Mar non può più fare affidamento su questa cura e protezione, per questo è facile preda della discriminazione.

I cristiani della comunità locale sono diventati per Daw Mar e Lyn una nuova famiglia: le hanno aiutate a trovare un rifugio temporaneo in un luogo vicino alla chiesa e hanno aiutato Lyn a iscriversi a un corso di discepolato.

Venuto a conoscenza della situazione, Min Naing*, partner locale di Porte Aperte, ha immediatamente contattato il pastore della chiesa e inviato beni di genere alimentare come primo aiuto e parte della risposta rapida alle necessità più urgenti delle due donne.

Daisy Htun*, un altro partner locale di Porte Aperte, racconta: “Il percorso di Daw Mar e di sua figlia Lyn è solo all’inizio. Sono state coraggiose ad accettare Gesù come loro Salvatore. Pregate per loro, che la loro fede Dio sia rafforzata e saldamente radicata in Cristo, così che possano resistere alle prove”.

Htun chiede inoltre preghiere per la comunità cristiana locale: “Pregate per i cristiani qui affinché Dio li rafforzi e li usi per aiutare Daw Mar e Lyn a crescere nella loro fede, offrendo loro una comunità in cui si sentano al sicuro e accettate”.

Il Myanmar si trova alla posizione numero 17 della World Watch List. Dopo il colpo di Stato militare del febbraio 2021, il paese è rimasto impantanato in un conflitto violento che continua ad avere un impatto devastante sulla minoranza cristiana.

*pseudonimi