Gli attacchi da parte degli estremisti islamici e la presenza dei cartelli della droga in alcune aree hanno contribuito alla crescente persecuzione in Mozambico. I cristiani affrontano violenze estreme nel nord del paese. Essi sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Gli estremisti islamici hanno saccheggiato e distrutto molti luoghi di culto cristiani, scuole cristiane e negozi appartenenti a cristiani. Anche gli operatori umanitari cristiani sono stati presi di mira. Per questo motivo, è difficile per i cristiani riunirsi, sia all’interno che all’esterno delle chiese, e può essere rischioso per i credenti denunciare la persecuzione.
Nella parte settentrionale del paese, dove i musulmani sono la maggioranza, i convertiti al cristianesimo fronteggiano pressioni estreme perché rinuncino alla loro fede. Se rifiutano, vengono solitamente emarginati. Ad aprile, un gruppo jihadista, con probabili legami con l’ISIS, ha ucciso 52 persone, bruciato chiese ed istituti e ha attaccato alcuni villaggi.
Secondo fonti locali, le forme di persecuzione più comuni che colpiscono le donne e le ragazze cristiane nel paese sono la violenza sessuale, lo stupro (attribuito alle incursioni dei militanti islamici) e il matrimonio forzato. Molte famiglie musulmane che vivono in Mozambico obbligano le donne sospettate di conversione a sposare un uomo musulmano per assicurarsi che non prendano parte ad attività cristiane.
Secondo gli esperti del paese, l’oppressione islamica è la fonte di persecuzione più comune per i cristiani in Mozambico. Ci è stato riferito che “questi attacchi che mirano sia al governo che alle proprietà cristiane sono diventati comuni nell’area dove i jihadisti sono attivi”. Viene riportato che uomini e ragazzi cristiani sono stati uccisi in questi attacchi, lasciando così le loro famiglie in condizioni economiche precarie.
Il Mozambico è entrato per la prima volta nella top 50 della World Watch List. Negli ultimi anni, gli attacchi da parte degli estremisti islamici hanno causato la morte di molti cristiani e i gruppi radicali hanno bruciato chiese e scuole. Decine di migliaia di persone sono scappate dalla parte settentrionale del paese. L’esercito nazionale si è ritirato da importanti zone strategiche, quindi il fenomeno della persecuzione, che era limitato a una parte ridotta del paese, si è esteso nell’ultimo anno. Infine, la presenza dei cartelli della droga in alcune aree rende difficile la vita dei cristiani, specialmente per i collaboratori dei gruppi giovanili della chiesa.
In generale, il paese ha limitato la libertà religiosa. Comunque, la persecuzione dei cristiani è più grave nella provincia settentrionale di Cabo Delgado a causa degli estremisti affiliati all’ISIS, i quali hanno compiuto attacchi violenti nell’area.
Attraverso partner locali, Porte Aperte ha intrapreso un lavoro per rafforzare i cristiani in Mozambico a partire dal 2020. Attraverso collaborazioni strategiche con la chiesa locale, Porte Aperte ha programmato di sostenere la chiesa perseguitata con la formazione. A causa di un aumento della violenza contro i cristiani nella provincia di Cabo Delgado, nell’agosto 2020 Porte Aperte ha fornito degli aiuti umanitari.
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