I cristiani affrontano la persecuzione a causa della crescente presenza di mili-tanti islamici, in particolare nella regione settentrionale di Cabo Delgado, dove ri-belli come il gruppo islamista affiliato all’ISIS al-Sunnah wa Jama’ah e combattenti legati al gruppo somalo al-Shabaab stanno imponendo un regime di terrore. Le persone rimangono nella regione sotto la costante minaccia di rapimento, oppure fuggono dalle loro case e comunità cercando di provvedere ai propri bisogni in au-tonomia. Molti sono rimasti traumatizzati dalla violenza e coloro che sono costretti a matrimoni forzati o ad unirsi alle milizie spesso sono tormentati dal senso di vergo-gna o dallo stigma sociale.
In altre parti del Paese, i cristiani che si conver-tono dall’islam o da una religione tradizionale africana subiscono pressioni da par-te delle loro famiglie per rinunciare alla loro nuova fede. Molte famiglie musulmane che vivono in Mozambico costringono le donne sospettate di conversione a sposa-re uomini musulmani, così da tenerle lontane dalle attività cristiane. Le donne spo-sate rischiano il divorzio se si convertono al cristianesimo. In alcuni casi perdono la custodia dei figli e possono vedersi negata l’eredità dovuta.
In alcune zone, i cartelli della droga perseguitano i cristiani e prendono di mira in particolare i gio-vani della chiesa. Le tensioni nel paese vengono esacerbate dalle restrizioni del governo alla libertà di religione, come ad esempio il divieto di qualsiasi influenza religiosa nelle istituzioni educative pubbliche e i macchinosi requisiti di registrazio-ne per i gruppi religiosi.
La violenza contro le donne è molto diffusa in Mozambico. Le donne e le ra-gazze cristiane subiscono spesso traumi emotivi e fisici provocati da molestie ses-suali e stupri condotti da gruppi militanti legati allo Stato Islamico. Le bambine dai sette anni in su sono costrette a sposarsi con i militanti. Il Mozambico ha uno dei tassi di matrimoni precoci più alti al mondo, con il 53% delle ragazze sposate prima dei 18 anni. Pochissime donne e ragazze hanno accesso all’istruzione o a oppor-tunità di lavoro.
Le donne affrontano un’oppressione diffusa. Con le loro li-bertà limitate e i diritti umani violati, sono trattate principalmente come schiave do-mestiche. Le donne e le ragazze vivono sotto la costante paura di essere rapite. Sempre più spesso vengono segnalati rapimenti in aree del paese in cui i jihadisti esercitano influenza. In quanto vittime di rapimenti, donne e ragazze sono costrette a rapporti sessuali non consensuali, a lavori domestici e a lavori forzati.
Sempre più uomini cristiani in Mozambico sono presi di mira dai gruppi di in-sorti islamici, in particolare nel nord del Paese, dove il gruppo islamista al-Sunnah wa Jama’ah (ASWJ) ha intensificato le proprie operazioni. I ragazzi vengono rapiti e reclutati forzatamente nelle milizie.
“Quelle persone malvagie [al-Shabaab] sono venute e ci hanno distrutto. Ci hanno ridotto in povertà, ora non abbiamo niente… Ci hanno abbandonato a noi stessi. Avevamo delle cose, ma quando sono arrivati, hanno distrutto e bruciato tut-to e ci hanno lasciato in povertà”.
Nel 2021 il Mozambico è entrato nella World Watch List e la persecuzione ha continuato a peggiorare. Quest’anno la nazione è salita di nove posizioni nella li-sta, riflettendo la crescente pressione sui cristiani, in particolare nella parte setten-trionale del Paese dove operano i jihadisti.
Anche se i militanti islamici hanno perso il controllo di molte zone e città duran-te l’ultimo anno, a causa dell’operazione delle forze ruandesi e sudafricane, la loro influenza rimane molto alta. Gli attacchi radicali islamici hanno causato la morte di molti cristiani. Il gruppo islamista affiliato all’ISIS al-Sunnah wa Jama’ah vuole sta-bilire un califfato islamico in Mozambico e ha commesso numerose atrocità. Ha bruciato chiese e scuole, e decine di migliaia di persone sono fuggite dal nord del Paese. Centinaia di migliaia di persone vivono ora in campi per rifugiati interni. Inoltre, la presenza dei cartelli della droga in alcune aree sta rendendo difficile la vita dei cristiani, soprattutto a quelle chiese che vogliono lavorare con i giova-ni.
La violenza nel nord della nazione è diventata più diffusa e brutale, e i cristiani sono particolarmente presi di mira. La provincia settentrionale di Cabo Delgado è ora nella morsa degli insorti islamisti che hanno ucciso tra le 2.500 e le 3.300 per-sone nella zona. Circa 800.000 persone sono state sfollate nel tentativo di sfuggire alla violenza. Gli attacchi dei jihadisti si sono già estesi lungo il confine con la Tanzania ed è probabile che si espandano a sud e anche nel vicino Malawi.
La persecuzione dei cristiani è più grave nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, dove gli estremisti islamici compiono attacchi violenti. Anche le ragazze giovani sono particolarmente vulnerabili.
I partner di Porte Aperte sostengono i cristiani perseguitati in Mozambico attra-verso aiuti di emergenza, formazione per resistere alla persecuzione, corsi sulla consapevolezza interculturale e progetti di potenziamento economico.
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