Perché i cristiani sono perseguitati in Algeria?
Le leggi algerine regolano i culti non musulmani e le leggi anti blasfemia rendono difficile ai cristiani la condivisione della loro fede per paura che le loro conversazioni possano essere considerate blasfeme. È vietato dalla legge “minare la fede di un musulmano” o usare “mezzi di seduzione intesi a convertire un musulmano ad un’altra religione”.
Il parentado ed il vicinato cercano di convincere i convertiti ad aderire alle norme islamiche e a seguire i riti islamici. La pressione ed il pericolo sono particolarmente alti nelle zone rurali e abitate da tradizionalisti religiosi, che sono state una roccaforte per gli insurrezionalisti islamici nella loro lotta contro il governo negli anni ’90.
Principalmente a causa di un aumento della violenza, in particolare per i violenti arresti di diversi cristiani.
I cristiani devono stare molto attenti a come condividono la loro fede. Le chiese possono esistere, ma solo se sono d’accordo con le regole del governo. Queste regole vietano alle chiese di tenere studi biblici, ospitare predicatori stranieri o persino gestire una scuola domenicale. Pochissime chiese concordano con tali regole.
La persecuzione viene spesso perpetuata dai membri della famiglia, se si scopre che un credente di origini musulmane è diventato cristiano. I leader della chiesa riferiscono che le donne cristiane di origine musulmana sono talvolta poste agli arresti domiciliari dalle loro famiglie quando viene scoperta la loro fede. Non è permesso incontrare altri cristiani o avere alcun contatto con loro. Non è consentito guardare la TV o ascoltare la radio, poiché in Algeria ci sono dei canali cristiani.
Nelle zone arabe del paese, la persecuzione è ancora più grave e i credenti corrono il rischio di essere uccisi.
Nonostante tutto, la chiesa in Algeria sta crescendo. La maggior parte dei cristiani in Algeria giunge alla fede attraverso sogni, visioni e trasmissioni cristiane. Le chiese inviano i loro sermoni fuori dal paese perché siano ritrasmessi in Algeria tramite la TV satellitare
Pastore Salah: “Preghiera e pressione sul nostro governo, c’è bisogno di questo, così che il governo smetta di chiudere le chiese.”
In collaborazione con partner e chiese locali, Porte Aperte sostiene la chiesa in Algeria attraverso le seguenti attività:
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