La crescente presenza di gruppi criminali e le loro battaglie per controllare il territorio crea un ambiente dove i cristiani – e in particolare i leader cristiani – affrontano il rischio costante di essere presi di mira per atti di violenza. I cristiani sono percepiti come una minaccia alle attività criminali perché si oppongono alla corruzione, all’uso di droghe, o perché esplicitamente rifiutano domande e richieste dai gruppi criminali. I cristiani che parlano apertamente della loro speranza in Gesù Cristo, in opposizione ai trafficanti di droga e alla violenza, sono spesso presi di mira dalle gang al fine di rimuovere qualunque ostacolo nella loro ricerca del controllo. Nelle comunità indigene, chiunque decide di lasciare il credo religioso della comunità o le pratiche sincretistiche, spesso affronta rifiuti e punizioni sotto forma di limiti, incarcerazioni o spostamenti forzati. Infine, c’è stato un aumento degli atti violenti e discriminatori contro i cristiani, da persone che considerano i cristiani bigotti, xenofobi o contrari ai diritti delle donne. Le chiese sono state attaccate e deturpate da manifestanti. Alcune inchieste sul posto suggeriscono che l’apertura all’etica cristiana nella sfera pubblica è diminuita, anche se il Messico dovrebbe dare valore al pluralismo.
Nelle comunità indigene, il matrimonio combinato è ancora una tradizione culturale, nonostante gli sforzi del governo di sradicarlo. Donne cristiane sono costrette a sposare uomini indigeni non cristiani perché le autorità tribali vedono questo come un modo per interrompere la loro fede e costringerle a rinunciarvi. Abusi fisici e verbali (incluse violenze sessuali) sono adoperati per tenerle sotto pressione e costringerle a seguire la religione tribale. Nelle aree controllate dai trafficanti di droghe, i membri delle bande criminali espongono le donne all’abuso. Esse sono reclutate come assassine o sono costrette a intrattenere relazioni con membri del clan. Nel caso di famiglie cristiane, il fatto che le donne siano costrette a mantenere relazioni con membri delle bande criminali rappresenta una minaccia per la loro fede cristiana e per quella delle loro famiglie. In molti casi questa dinamica porta alla rottura e alla separazione. Le famiglie di donne che si convertono al cristianesimo e disertano i gruppi criminali spesso affrontano rapimenti, minacce di morte e una costante sorveglianza come punizione.
Mentre nessuna legge, in Messico, rende uomini e giovani cristiani più vulnerabili alla persecuzione, nelle aree controllate dai gruppi criminali e dai clan della droga i giovani ragazzi sono esposti a indottrinamento e reclutati con forza. A causa delle loro circostanze economiche e sociali, i giovani uomini accettano questa situazione; coloro che non lo fanno, per qualunque motivo o per fede cristiana, sono minacciati, maltrattati o anche uccisi. Qualche volta le organizzazioni criminali corrompono o intimidiscono le famiglie per costringere i loro figli ad ubbidire. Gli uomini in Messico generalmente subiscono più minacce delle donne e un alto livello di persecuzione dal momento che spesso sono i capi delle famiglie e i leaders delle chiese. I padri spesso sono i primi a essere minacciati per intimidire i membri della famiglia. Quando i gruppi criminali armati vogliono fermare le chiese, le minacce sono spesso rivolte prima al pastore. Se un cristiano indigeno è anche un leader della chiesa il suo ruolo aumenterà i livelli di odio, rigetto e di sanzioni che la comunità applicherà a lui e alla sua famiglia. Queste azioni sono fatte con lo scopo di scoraggiare altri a diventare cristiani o interessarsi al cristianesimo.
“Ci sono stati missionari che sono saliti sulle aree di montagna e sono scesi rimpiangendolo. Più ti avvicini a quelle aree chiamate ‘luoghi caldi’ e più la vita diventa difficile. Tu rischi la tua vita e quella dei tuoi cari. Lì ho ascoltato tantissime storie molto tristi”.
Il Messico è salito nella World List 2021 dopo essere stato al di fuori della top 50 lo scorso anno. Questo probabilmente si deve alla crescita di attività illegali che direttamente sfidano i cristiani e gli insegnamenti cristiani. I trafficanti di droga e le gang si ritorcono contro e prendono di mira i leader cristiani che si oppongono alle loro attività illegali e durante la pandemia del Covid-19, il loro controllo su alcune aree si è intensificato. Allo stesso modo, comunità indigene che si oppongono ai cristiani hanno rafforzato la loro autonomia durante la crisi del coronavirus, portando ad un aumento delle difficoltà per i discepoli di Gesù. Infine, la società messicana sembra aumentare il suo impegno per il secolarismo anziché per il pluralismo. Spesso, i punti di vista cristiani non sono ben accetti nella sfera pubblica.
I gruppi criminali stanno crescendo in Messico. Anche se ci sono ancora due clan principali, almeno 17 gruppi criminali hanno una presenza significativa nel paese. Questa stima non include i gruppi nuovi o quelli frammentati, che anche perseguitano i cristiani perché considerati una minaccia per i loro interessi. La persecuzione contro i cristiani nelle comunità indigene è presente soprattutto nel sud del paese ed il rifiuto di punti di vista cristiani nell’opinione pubblica è sempre più un problema.
Il ministero di Porte Aperte in Messico opera per portare un cambiamento strutturale alla situazione della persecuzione aiutando nel provvedere soluzioni ai bisogni spirituali e materiali dei credenti perseguitati. Porte Aperte coinvolge ed equipaggia anche le chiese messicane per raggiungere direttamente coloro che soffrono la persecuzione.
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