In Nicaragua le chiese che denunciano le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo sono ritenute agenti destabilizzanti e sono così oggetto di ostilità che comprendono: intimidazione, molestie, sorveglianza, arresti e persino attacchi. Le chiese cattoliche romane sono molto vulnerabili.
Il governo è particolarmente ostile alle chiese che hanno offerto protezione e cura alle persone durante le proteste contro il regime dittatoriale del Paese scoppiate nel 2018. Ancora oggi tali chiese vengono punite dal governo attraverso atti di diffamazione e sorveglianza. Le recenti elezioni e le modifiche ad alcune leggi del Paese sono state utilizzate come pretesto per bollare i leader di chiesa come terroristi e golpisti, imponendo così maggiori restrizioni sulle chiese e su altre organizzazioni cristiane.
Rispetto ad altri Paesi dell’America Latina, gli incidenti legati alla persecuzione di donne e ragazze cristiane sono relativamente pochi. Le donne più a rischio sono quelle che si oppongono o protestano contro il regime. Molte vittime non denunciano i crimini subiti a causa della scarsa fiducia nel sistema giudiziario nicaraguense. In questa maniera i responsabili dei crimini sperimentano una certa impunità. Quelli invece che vengono incarcerati spesso ricevono amnistie.
Rispetto alle donne, gli uomini cristiani sono in genere maggiormente soggetti a forme visibili di persecuzione. I giovani uomini sono più attivi nelle dimostrazioni e la maggior parte dei responsabili delle chiese è costituita da uomini. Chi si associa a chiese note per la loro opposizione al regime è maggiormente esposto alla repressione. Le pressioni hanno costretto molti uomini a fuggire dal Paese. Costoro rischiano di imbattersi in gruppi criminali, alcuni dei quali coinvolti nel traffico di essere umani.
“Dio li ha fatti rilasciare in modo miracoloso”. I genitori di David sono stati incarcerati per aver preso parte alle proteste contro il governo.
Le ostilità che i cristiani in Nicaragua devono affrontare si sono inasprite, il Paese ora si trova tra i primi 50 Paesi della World Watch List. Dal 2018, quando sono scoppiate le proteste contro il suo regime dittatoriale, il presidente Daniel Ortega e sua moglie, la vicepresidente Rosario Murillo, hanno tentato di mettere a tacere con la forza le voci del dissenso, specialmente della Chiesa, anche a motivo della sua influenza nel Paese. Sono stati chiusi chiese e canali TV cristiani, così come organizzazioni benefiche religiose. Diversi credenti sono stati trattenuti e perseguiti arbitrariamente. Lo scopo è quello di mettere a tacere le voci cristiane e far perdere la credibilità di cui godono tra la popolazione.
Il governo nicaraguense ha un controllo totalitario diffuso in tutto il Paese, così la persecuzione colpisce i cristiani di qualsiasi zona del Nicaragua.
Porte Aperte rafforza la Chiesa perseguitata in Nicaragua fornendo libri cristiani, corsi di discepolato, aiuti per le emergenze e formazione per i pastori che non hanno terminato gli studi.
Per favore, pregate:
Porte Aperte Onlus
CP 114 - 37057 San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel: 045 6631224
Email: info@porteaperteitalia.org
5X1000 - C.F. 90002330125
Sito internazionale:
www.opendoors.org
Porte Aperte Ticino:
www.porteaperte.ch