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Africa sub-sahariana: “Il peggio deve ancora venire”

NELLA FOTO: Consegna di pacchi di beni di prima necessità in Africa sub-sahariana

Africa sub-sahariana: “Il peggio deve ancora venire”

Mentre la terza ondata di Covid-19 colpisce l’intera Africa, la nostra organizzazione missionaria consegna aiuti di prima necessità a più di 17.000 famiglie di cristiani perseguitati.

Anche l’Africa sub-sahariana non è risparmiata dalla variante Delta del virus. Questo, insieme alla persistente insicurezza dovuta alla violenta persecuzione religiosa, sta lasciando innumerevoli cristiani nella più completa disperazione.

Grazie alla generosità di chi ci sostiene, siamo già stati in grado di portare aiuti di emergenza e sostegno spirituale a migliaia di famiglie di leader di chiesa, di vedove e di sfollati in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, il Mali, il Niger, la Nigeria, il Burkina Faso e il Sudan.

“Siamo estremamente grati per la generosità di chi ci sostiene, che ha reso possibile i soccorsi. Ogni nuova ondata di contagi genera misure di isolamento sempre più ristrette e, insieme a queste, un incremento delle difficoltà economiche della popolazione. La maggior parte delle persone si rivolge alle chiese locali in cerca di aiuto, ma ci sono pastori che non ricevono alcun reddito da più di un anno. Nella Repubblica Democratica del Congo, per esempio, diverse chiese hanno chiuso a causa degli attacchi violenti degli estremisti, mentre in Paesi come il Burkina Faso, il Niger, il Camerun e la Nigeria i cristiani sono costretti a sfollare. Chi si è converte dall’islam poi, affronta un’emarginazione sociale sempre più opprimente” – questo è quanto ha raccontato George, nostro collaboratore e coordinatore del lavoro di Porte Aperte nella regione interessata.

Cifre ingannevoli

Anche se nell’Africa sub-sahariana le cifre relative ai casi di positività al virus appaiono basse, la realtà sul campo è ben diversa.

Secondo quanto riportato dall’Africa Centre for Strategic Studies, infatti, il numero di positivi è triplicato rispetto agli stessi dati di fine aprile.

“La velocità con cui la terza ondata del virus si è diffusa in Africa è incredibile. L’intero continente si trova ora di fronte a una nuova stagione: più trasmissione significa più malati gravi e più decessi”, ha affermato Matshidiso Moeti, direttrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’Africa.

La variante Delta si sta diffondendo velocemente tra le popolazioni dell’Africa sub-sahariana e, continua la Dott.ssa Moeti, “il peggio deve ancora venire”Meno del 2% degli africani ha completato il ciclo vaccinale“i 50 milioni di vaccini somministrati fino ad ora rappresenta, infatti, l’1.6% della popolazione totale”, scrive il The New Humanitarian.

Chiediamo di pregare per il continente africano, in particolare per la regione sub-sahariana, affinché le comunità cristiane più vulnerabili, senza mezzi di sussistenza, sole e in preda alla violenza dell’estremismo islamico, oltre che alla costante minaccia del virus, sperimentino l’aiuto e la protezione del Signore.