L’ambiente restrittivo presente in Mauritania rende praticamente impossibile ai cristiani di radunarsi apertamente. Ciò affligge soprattutto i cristiani ex-musulmani, che sperimentano un’enorme pressione da parte delle loro famiglie e comunità. Nella cultura tribale della Mauritania, lasciare l’islam non è visto solo come un tradimento religioso, ma anche come un tradimento della tribù e della famiglia. Come si può ben capire, in una tale cultura non c’è spazio per celebrare battesimi, matrimoni o funerali cristiani. Chi si converte al cristianesimo può anche essere perseguitato, dato che lasciare l’islam è illegale.
Le donne cristiane più vulnerabili sono quelle che si sono convertite dall’islam. La conversione è una decisione che le pone contro l’autorità dei loro padri e mariti; e porta vergogna alle loro famiglie. Può anche lasciarle in una situazione economica abbastanza pericolosa. I matrimoni combinati sono molto comuni in Mauritania, e le giovani convertite non ancora sposate, spesso ancora adolescenti, possono essere forzate a sposare uomini musulmani così da essere tenute sotto l’influenza dell’islam. Se la loro fede viene scoperta, le donne (o ragazze) cristiane possono essere soggette a duri trattamenti, come una straziante servitù o l’isolamento.
La presenza della schiavitù moderna (a dispetto delle leggi contro essa) rende più comune, e più nascosto, lo sfruttamento e la detenzione spietata delle donne convertite.
La decisione di seguire Gesù può avere un caro prezzo per un uomo cresciuto come musulmano in Mauritania. Costui può facilmente trovarsi ad essere ostracizzato dalla sua famiglia, perdendo lo status sociale, fino ad essere espulso dalla propria casa. Per evitare di partecipare a certi riti musulmani, alcuni uomini cristiani fuggono dalla loro casa o persino dalla nazione. Dal momento che l’abbandono dell’islam è illegale, le accuse di apostasia possono essere presentate ad un tribunale religioso. Nel frattempo, viene esercitata una forte pressione sugli africani perché abbandonino la Mauritania rendendo loro difficile trovare un lavoro o imponendo ai lavoratori migranti tasse molto alte. Molti cristiani sub-sahariani lasciano la nazione per questo motivo, o vivono vite molto difficili.
A causa di un inasprimento delle leggi su blasfemia e apostasia, la pressione sui cristiani della Mauritania è cresciuta nello scorso anno. I cristiani hanno sperimentato una maggiore oppressione in ogni area della loro vita ad eccezione di quella famigliare, che rimane allo stesso livello. L’incremento maggiore è nella violenza, ma ciò potrebbe essere a causa del maggior numero di incidenti segnalati.
A causa di un inasprimento delle leggi su blasfemia e apostasia, la pressione sui cristiani della Mauritania è cresciuta nello scorso anno. I cristiani hanno sperimentato una maggiore oppressione in ogni area della loro vita ad eccezione di quella famigliare, che rimane allo stesso livello. L’incremento maggiore è nella violenza, ma ciò potrebbe essere a causa del maggior numero di incidenti segnalati.
Porte Aperte sostiene la chiesa in Nordafrica mediante la distribuzione di letteratura cristiana, la fornitura di formazione, l’organizzazione di progetti di sviluppo socioeconomico e il supporto di patrocinio.
Porte Aperte Onlus
CP 114 - 37057 San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel: 045 6631224
Email: info@porteaperteitalia.org
5X1000 - C.F. 90002330125
Sito internazionale:
www.opendoors.org
Porte Aperte Ticino:
www.porteaperte.ch