In Vietnam, il livello di persecuzione che i cristiani sperimentano, dipende dalla loro denominazione e dal loro passato. Le comunità storiche, come quella cattolica, fruiscono di un certo grado di libertà, anche se il rischio di essere imprigionati è presente nel caso in cui i membri diventino attivi politicamente. Grandi appezzamenti di terra, posseduti dalle chiese cattoliche (per esempio le aree che circondano le scuole o i conventi) sono stati, qualche volta, confiscati dallo Stato che li ha utilizzati per progetti di sviluppo.
La persecuzione più intensa è riservata alle comunità protestanti non tradizionali e ai convertiti dalle religioni indigene, specialmente nelle aree remote del centro e del nord del paese. La maggior parte di essi appartiene alle minoranze etniche presenti nella nazione, come gli Hmong. Essi subiscono esclusione sociale, discriminazione ed attacchi.
Alle volte le case dei cristiani vengono distrutte, e i cristiani sono forzati ad abbandonare i propri villaggi. Ci sono stati casi di cristiani che hanno dovuto lasciare il Vietnam e chiedere asilo all’estero (per esempio nella vicina Cambogia), ma che sono stati rispediti indietro per via delle pressioni esercitate dal Vietnam.
Nonostante il 71% delle donne abbia un lavoro, l’ineguaglianza di genere è ancora rilevante in Vietnam. Tra le donne cristiane c’è paura, per via del fatto che incontrano diverse forme di pressione e violenza.
Alcune donne cristiane, specialmente le convertite e coloro che vivono in culture tribali, vengono costrette dai loro familiari a sposare uomini non cristiani. Secondo alcuni responsabili giovanili, alcune giovani cristiane smettono di frequentare la comunità. Per via del matrimonio le donne affrontano oppressioni e minacce di divorzio da parte dei rispettivi mariti.
Le donne e le ragazze sono inoltre esposte agli abusi sessuali, per via del loro scarso valore sociale rispetto agli uomini. Questo accade soprattutto nel caso in cui si è sottoposti a custodia da parte della polizia o nelle aree rurali, dove vivono molti cristiani.
Gli uomini cristiani possono subire molestie e discriminazione nei luoghi di lavoro a motivo della propria fede, e persino perdere il lavoro. Dato che gli uomini sono coloro che, nella maggior parte dei casi, sostengono economicamente la famiglia, la perdita del lavoro può paralizzare economicamente l’intera famiglia e indebolire la sua posizione nella società. Se gli uomini sono responsabili di chiese, la perdita del lavoro può indebolire la congregazione e persino decretarne la chiusura.
Gli uomini vengono inoltre presi di mira mediante arresti e rapimenti; motivi che inducono molti ad abbandonare i villaggi. Una volta presi sotto custodia, vengono trattati duramente, persino picchiati, e subiscono pressioni al fine di rinnegare la loro fede. Secondo quanto riferito, un credente è stato avvelenato dalla polizia prima di essere percosso. La sua famiglia, nel visitarlo, lo ha trovato incatenato al letto dell’ospedale.
“Siamo divenuti cristiani tanto tempo fa. Abbiamo ricevuto benedizioni e ristoro dal nostro Signore. Egli ha cambiato le nostre vite. Non rinnegheremo la nostra fede, così come voi (riferito ai persecutori) ci state domandando.”
La pressione sui cristiani è aumentata in quasi tutte le sfere di vita. Il nuovo regolamento sulla religione, implementato dal gennaio 2018 in avanti, ha aggiunto un’altra fonte di incertezza (anche se sulla carta sembrava un miglioramento). Norme maggiormente ristrettive, sulla comunicazione online, hanno ridimensionato e ristretto ulteriormente lo spazio di cui godono i cristiani. Continuano immutate le pressioni e le violenze contro i cristiani appartenenti alle minoranze etniche.
In Vietnam c’è pressione su qualsiasi cristiano, soprattutto alla luce della forte retorica comunista. I cristiani che parlano liberamente possono essere arrestati, e i credenti spesso sono visti con sospetto. I convertiti e i protestanti presenti nelle aree rurali tendono ad incontrare maggiore persecuzione; possono affrontare minacce, discriminazione, esclusione sociale e attacchi per via della loro decisione di essere cristiani.
Attraverso i partener delle chiese locali, Porte Aperte supporta i credenti vietnamiti provvedendo loro letteratura cristiana, formazione per i responsabili comunitari e discepolato, progetti di sviluppo socioeconomico, patrocinio legale e beni di prima necessità.
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