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Corea del Nord

Corea del Nord
Leader
Presidente della Commissione per gli Affari di Stato Kim Jong-un
Popolazione
25.991.000
Cristiani
400.000 (secondo stime di OD)
Religione principale
Agnosticismo
Governo
Dittatura monopartitica

Livello di persecuzione

Violenza
14.4
Vita di chiesa
16.7
Vita civile
16.7
Vita sociale
16.7
Vita famiglia
16.7
Vita privata
16.7

Corea del Nord

Salito di 1 posizione rispetto alla World Watch List 2022.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Corea del Nord?

Per i cristiani, la Corea del Nord rimane un luogo brutalmente ostile nel quale vivere. Se scoperti dalle autorità, i credenti vengono mandati nei campi di lavoro- in cui le condizioni sono atroci- come prigionieri politici, o uccisi sul posto. Anche le loro famiglie condividono lo stesso destino. I cristiani non hanno alcuna libertà. È quasi impossibile per i credenti riunirsi o incontrarsi per pregare. Chi lo fa, deve farlo nella massima segretezza e con enormi rischi. Una nuova Legge contro il pensiero reazionario ha reso ancora più chiaro che essere cristiani o possedere una Bibbia costituisce un crimine grave, punito severamente.

Una relazione pubblicata nel 2022 dall’International Bar Association e dal Comitato per i diritti umani in Corea del Nord ha affermato che i cristiani sono particolarmente presi di mira ed esposti alla tortura nelle prigioni nordcoreane. “È stato documentato che i periodi di detenzione per i cristiani sono più lunghi rispetto ad altri gruppi, e testimoni hanno riferito che gli individui identificati come cristiani vengono interrogati per periodi più lunghi, di solito sotto tortura, e sottoposti ad alcune delle peggiori forme di tortura per costringerli a tradire altri cristiani durante l’interrogatorio”.

La ragione di tale persecuzione estrema è che il cristianesimo viene percepito come una particolare minaccia per l’ideologia dittatoriale e per il barbaro regime governativo del Paese. I cristiani sono visti come nemici sia del governo che della società in generale.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

La maggior parte dei rifugiati nordcoreani è composta da donne, le quali sono maggiormente esposte a rimpatrio coatto, interrogatori violenti (compresa la tortura) e tratta di essere umani. Si ritiene che l’abuso sessuale nei confronti delle donne detenute nei famigerati campi di lavoro del paese sia endemico. Addirittura, le autorità prendono di mira donne e ragazze cristiane per abusarne sessualmente nel tentativo deliberato di minare l’approccio biblico alla purità sessuale. Per prevenire la “contaminazione” della purezza etnica nordcoreana le donne cristiane incinte rimpatriate (nel caso di concepimenti causati da padri cinesi nella tratta di esseri umani) possono affrontare aborti forzati da parte delle autorità governative.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

La società patriarcale della Corea del Nord focalizza maggiormente il controllo sulla popolazione maschile, essendo l’uomo considerato il capofamiglia. Tutti gli uomini devono svolgere la mansione affidata loro dal governo. Devono confermare la propria presenza e non possono smettere di lavorare per alcun motivo personale. In tal modo è difficile per un uomo, più di quanto non lo sia per una donna, abbandonare il Paese. Questo perché l’assegnazione del lavoro è un modo utilizzato dal governo per controllare le persone. Se si scopre che una persona è cristiana, essa rischia di essere umiliata pubblicamente. La coscrizione militare obbligatoria ha una durata di dieci anni (a partire dai 17 anni per i giovani) e può far emergere possibili connessioni con il cristianesimo nella propria storia familiare. Se si scopre una connessione di questo tipo, gli uomini si vedono negare l’appartenenza al partito e assegnare i ruoli più bassi nelle università e nei luoghi di lavoro. I cristiani detenuti nei campi di lavoro subiscono maltrattamenti e abusi fisici.

La parola a Yong-Gi (nome cambiato)

“Passo dopo passo, mi rendo conto di come lo Spirito Santo guidi la mia vita. Decido di mettere tutte le cose nelle mani di Dio.” – Yong-Gi è un cristiano nordcoreano che è stato aiutato mediante una delle nostre case sicure.

Cosa è cambiato quest’anno?

Nel corso dell’anno, dei contatti di Porte Aperte hanno saputo da fonti attendibili che alcune dozzine di credenti nordcoreani, provenienti da diverse chiese nascoste, sono state scoperte e giustiziate. Inoltre, più di cento membri delle loro famiglie sono stati arrestati ed inviati nei campi di lavoro.

Questo dimostra che la vita è diventata ancora più difficile per i cristiani nordcoreani. Con la recente Legge contro il pensiero reazionario – la quale afferma che essere cristiani e/o possedere una Bibbia siano crimini gravi da punire severamente – coincide un aumento dei casi di violenza contro i credenti.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Tutti i cristiani nordcoreani sono soggetti a persecuzione estrema da parte dello Stato autoritario nordcoreano. L’insurrezione è impensabile e il regime monitora tutti i cittadini. Il confine con la Cina è ora controllato più rigidamente, cosa che rende ancora più difficile la fuga dal Paese.

I cristiani internati nei campi di prigionia e nelle zone soggette a controllo totale possono essere considerati come coloro che affrontano la persecuzione maggiore, ma non è facile ottenere informazioni aggiornate da questi campi.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Corea del Nord

Attraverso reti segrete in Cina, i partner locali di Porte Aperte mantengono in vita 80.000 credenti nordcoreani con cibo e beni di prima necessità. Inoltre, forniscono riparo e discepolato ai rifugiati nordcoreani nelle case sicure in Cina.

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

  • che lo Spirito Santo riversi continuamente pace e forza soprannaturale nei credenti detenuti nei campi di lavoro;
  • che i cristiani, che coraggiosamente si riuniscono in segreto, siano protetti dagli occhi indiscreti delle autorità;
  • che il regime nordcoreano permetta al paese di essere aiutato e influenzato dal resto del mondo.

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