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Iraq
Leader
Primo Ministro Mohammed Shia al-Sudani
Popolazione
42.165.000
Cristiani
164.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica Parlamentare Federale

Livello di persecuzione

Violenza
4.6
Vita di chiesa
13.9
Vita civile
14.8
Vita sociale
14
Vita famiglia
14.6
Vita privata
14.1

Iraq

Sceso di 4 posizioni rispetto alla World Watch List 2022.

Fonti di persecuzione

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Le ragazze e le donne cristiane vengono comunemente percepite come “facili”; motivo per cui subiscono parecchie molestie verbali e/o sessuali e persino aggressioni, a volte anche da parte della polizia. Alcune, per la propria sicurezza, scelgono di indossare veli islamici. Non c’è protezione legale per loro – infatti, in accordo alla legge nazionale, le donne che vengono stuprate possono essere costrette a sposare il loro stupratore; motivo per cui la maggior parte di loro non denuncia lo stupro.

Le donne musulmane che si convertono al cristianesimo sono molto vulnerabili alle pressioni della loro famiglia allargata. Rischiano segregazione domestica, percosse, molestie sessuali, stupro e persino possibili delitti “d’onore”. Alcune potrebbero essere date in sposa ad un musulmano conservatore. Coloro che sono già sposate potrebbero subire un divorzio forzato da parte del marito musulmano, vedersi togliere i figli e perdere la possibilità di sostentamento economico. Una giovane donna che si converte al cristianesimo non può legalmente sposare un altro cristiano: per legge è ancora musulmana e il matrimonio non sarebbe considerato valido.

Le donne cristiane che sono state orribilmente abusate dallo Stato Islamico (ISIS) stanno ancora lottando per risolvere i loro traumi. La cultura della vergogna intorno agli abusi sessuali non è di aiuto.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Gli uomini cristiani di tutte le denominazioni subiscono discriminazioni quando cercano di ottenere o mantenere un buon lavoro o di gestire la propria attività. Per questo motivo molti emigrano, lasciando la Chiesa sprovvista di cristiani maturi e potenziali leader. Gli uomini cristiani che si convertono dall’islam possono essere minacciati o addirittura uccisi dagli estremisti islamici. Se la famiglia li rifiuta, perdono l’eredità e la posizione sociale. Possono essere costretti a sposare una ragazza musulmana per cercare di reprimere la loro nuova fede.

Che aspetto ha la persecuzione in Iraq

I cristiani iracheni subiscono discriminazioni, molestie e persecuzioni violente, senza alcuna protezione da parte dello Stato. Un numero enorme di cristiani è stato cacciato dalle proprie città e dai propri villaggi nel 2014, quando lo Stato Islamico (ISIS) ha tentato di stabilire un califfato islamico nel nord del Paese. Molti di loro non sono ancora tornati a casa.

L’Iraq ospita numerose chiese tradizionali ortodosse e cattoliche, ma tutte sono gravemente colpite da intolleranza, discriminazione e persecuzione da parte dei leader locali, delle autorità governative e dei gruppi estremisti islamici. Nell’Iraq centrale e meridionale, molti cristiani scelgono di non mostrare la propria fede in pubblico per evitare molestie o discriminazioni sul lavoro, all’università o quando cercano di attraversare i posti di blocco. In passato, nella regione della Piana di Ninive sono stati rapiti alcuni responsabili di chiese; coloro che parlano contro le milizie locali o i leader politici sono particolarmente a rischio.

I cristiani provenienti da ambienti musulmani subiscono forti pressioni da parte delle famiglie, dei capi tribù e delle comunità, che possono portare all’espulsione dalla famiglia, alla perdita dei mezzi per sposarsi o al divorzio forzato e alla perdita dell’eredità e dell’accesso ai figli. Se accusati di aver cercato di convertire i musulmani possono essere arrestati e perseguiti in base alle leggi sulla blasfemia. Non sorprende che alcuni scelgano di mantenere segreta la loro nuova fede.

La parola a Fadi

“Qui abbiamo una lunga tradizione cristiana. La nostra presenza in questo Paese è importante”. – Fadi, responsabile di chiesa, parlando di sfollamento ed emigrazione.

Cosa è cambiato quest’anno

Sebbene l’Iraq sia sceso di quattro posizioni nella World Watch List, la situazione dei cristiani del Paese non è migliorata in modo significativo. Ci sono state meno segnalazioni di incidenti violenti – come chiese attaccate o chiuse in maniera coatta – ma questo non significa che le funzioni religiose possano continuare indisturbate ovunque nel Paese. Ad esempio, nel nord dell’Iraq, le funzioni religiose non si sono potute svolgere per oltre un anno a causa dei bombardamenti turchi. Nell’ultimo anno, decine di cristiani sono state maltrattate fisicamente e/o costrette a lasciare le loro case, e molti cristiani rapiti risultano ancora dispersi. Un cristiano è stato ucciso per motivi legati alla fede e sono stati segnalati numerosi danni o confische di case e attività commerciali di cristiani.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

I cristiani che si convertono dall’islam affrontano la persecuzione maggiore. Tale fenomeno è tradizionalmente più diffuso nelle aree arabe che in quelle curde, ma l’influenza dell’islam conservatore sta aumentando in tutto il Paese.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Iraq

I partner locali di Porte Aperte rafforzano la chiesa in Iraq mediante corsi di formazione, cura dei traumi, distribuzione di Bibbie e libri cristiani, progetti di sostentamento e microprestiti, aiuti per la ricostruzione di case e chiese e aiuti in caso di crisi.

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

  • per la pace e la stabilità in Iraq, in modo che i cristiani possano tornare a casa;
  • per una maggiore comprensione e cooperazione tra le confessioni cristiane;
  • per la protezione e il coraggio di Dio per i nuovi credenti provenienti da ambienti musulmani.

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