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Bhutan
Leader
Re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck
Popolazione
796.000
Cristiani
19.500
Religione principale
Buddismo
Governo
Monarchia costituzionale

Livello di persecuzione

Violenza
2.2
Vita di chiesa
14.3
Vita civile
14.1
Vita sociale
12.4
Vita famiglia
12.1
Vita privata
13.1

Bhutan

Salito di 4 posizioni rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Bhutan

Il governo del Bhutan dichiara che le organizzazioni religiose non hanno bisogno di registrarsi, tuttavia, rimane difficoltoso tenere incontri con altri credenti in questa nazione. Nessuna chiesa è stata riconosciuta ufficialmente dal governo, il che significa che, tecnicamente, tutte le comunità cristiane sono illegali. Ci si aspetta che tutti i cittadini del Bhutan seguano il buddismo, la religione di Stato. Chiunque si converta al cristianesimo è guardato con sospetto e tutta la comunità circostante (i capi religiosi buddisti e la famiglia) tenta di riportarlo alla sua vecchia religione. Le comunità evangeliche e pentecostali sono esposte a sorveglianza e controlli da parte delle autorità, le quali talvolta rifiutano di rilasciare ai cristiani i documenti necessari per richiedere un prestito, registrare una proprietà, fare richiesta per un lavoro o rinnovare la carta di identità. Inoltre, ai membri delle comunità cristiane viene negata la cittadinanza, il che ha un impatto negativo sulle loro possibilità di condurre attività commerciali, possedere un immobile o ricevere un grado di istruzione più elevato. I cristiani hanno l’obbligo di espletare rituali buddisti come parte dell’addestramento paramilitare.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

In Bhutan, le donne cristiane convertite al cristianesimo dall’induismo o dal buddismo sono ad alto rischio di persecuzione, la quale solitamente prende forma di violenza emotiva da parte delle famiglie o di richiesta di divorzio da parte del marito. A causa della pratica della poligamia, è assai probabile che il marito della convertita sposi un’altra donna. Questo esacerba la paura tra le donne convertite di essere lasciate sole o messe da parte dai mariti. Le cristiane sposate con mariti non cristiani possono subire anche pressioni sociali che le spingono a rimanere con i loro mariti nonostante le violenze domestiche. In ultimo, le donne non sposate che si convertono al cristianesimo rischiano matrimoni forzati, anche se tale eventualità è diventata rara negli ultimi anni.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Gli uomini e i ragazzi cristiani spesso sono vittime di persecuzione da parte delle loro famiglie: rischiano di essere rinnegati, diseredati o mandati via dal nucleo familiare. Possono sperimentare pressione da parte dei loro colleghi e della comunità locale, atteggiamenti che li fanno sentire soli e rifiutati. La pressione si estende anche nell’ambito lavorativo: quando un cristiano perde la propria occupazione o viene escluso dal lavoro agricolo a causa della propria fede, la famiglia intera viene colpita dalla conseguente perdita economica.

La parola a James

James Sherpa è un giovane cristiano del Bhutan: “[Nel seminario condotto da Porte Aperte] ho imparato che dobbiamo essere fedeli, affidabili e veri come Timoteo. Ho imparato che dovremmo dare gloria a Dio tramite le nostre vite, e accettare la persecuzione perché è inevitabile nelle nostre vite. Grazie per averci equipaggiato.”

Cosa è cambiato quest’anno

In generale la situazione per i cristiani non è cambiata molto in Bhutan: la persecuzione è ancora forte, specialmente per i convertiti. La pressione è leggermente aumentata in alcune sfere e diminuita in altre. I convertiti devono fare i conti con la mancanza di un riconoscimento ufficiale e il rifiuto da parte delle famiglie, dei colleghi e della società in generale. Allo stesso tempo, i loro figli vivono situazioni di discriminazione a scuola. Dato che i cristiani non possono formare delle chiese riconosciute e che la legislazione in tal senso è poco chiara, svolgere culti comunitari comporta sempre certi livelli di rischio. I gruppi cristiani informali si possono radunare liberamente, a patto che non attirino troppa attenzione, non evangelizzino pubblicamente e non rappresentino una sfida allo status quo.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Coloro che sperimentano rischi maggiori sono i convertiti al cristianesimo, specialmente di origine buddista.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Bhutan

Porte Aperte opera tramite partner locali per fortificare i cristiani perseguitati nel Bhutan tramite la preghiera e altri aiuti pratici.

Soggetti di preghiera

  • Pregate per i cristiani di origine buddista che hanno creduto in Gesù. Chiedete a Dio di proteggerli dalle pressioni, discriminazioni e persecuzioni.
  • Chiedete a Dio che le comunità cristiane siano libere di incontrarsi senza interferenze. Ringraziate Dio per la possibilità che hanno i credenti in Bhutan di incontrarsi, e chiedetegli di aiutare il suo popolo a trovare comunione nonostante le difficoltà.

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