Skip to main content
Etiopia
Leader
Primo Ministro Abiy Ahmed Ali
Popolazione
123.771.000
Cristiani
74.679.000
Religione principale
Cristianesimo
Governo
Repubblica Parlamentare Federale

Livello di persecuzione

Violenza
14.4
Vita di chiesa
12.1
Vita civile
10.4
Vita sociale
12.6
Vita famiglia
9.7
Vita privata
9.9

Etiopia

Salito di 7 posizioni rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Etiopia

Il livello di libertà che i cristiani hanno in Etiopia dipende dai luoghi in cui vivono e dal tipo di cristianesimo che professano. L’Etiopia è uno dei più antichi Paesi a maggioranza cristiana del mondo. La maggior parte dei credenti appartiene alla Chiesa ortodossa etiope (EOC), ed è questa stessa chiesa che può perseguitare i cristiani se la abbandonano per frequentare chiese evangeliche o altre confessioni protestanti. Le famiglie e le comunità che fanno parte dell’EOC possono esercitare pressioni (o maltrattamenti) su coloro che hanno scelto un’espressione cristiana non tradizionale. Poiché l’EOC ha molti sostenitori all’interno del governo, i convertiti rischiano di subire pressioni anche da parte dei funzionari statali, sia a livello regionale sia a livello locale. Tuttavia, le forme più evidenti di persecuzione si verificano nelle aree a prevalenza islamica. In queste regioni, i convertiti possono affrontare ostracismo sociale e attacchi alle chiese da parte dei militanti islamici. Le famiglie e le comunità possono fare pressione sui convertiti e usare violenza nei loro confronti per farli tornare all’islam. Il conflitto in corso in Etiopia ha dimostrato la reale vulnerabilità dei cristiani. Anche se i famigerati combattimenti in Oromia e Amhara sembrano mancare di un’accezione religiosa, in alcune circostanze si sono registrate uccisioni di cristiani.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

In alcune aree rurali dell’Etiopia, in particolare in quelle a maggioranza musulmana, le donne e le ragazze cristiane possono essere rapite e costrette a sposarsi. È un rischio significativo per le adolescenti e per qualunque ex musulmana. Può accadere che le giovani convertite subiscano la segregazione domestica per poi andare in spose a musulmani più anziani di loro, nel fuorviato tentativo di proteggere l’onore della famiglia. Se le donne sono già sposate, rischiano di essere costrette a divorziare e perdere la custodia dei figli. Alcuni genitori musulmani o non credenti potrebbero essere persuasi a cedere in spose le proprie figlie cristiane in cambio di denaro. Le difficoltà economiche in Etiopia rendono, purtroppo, questa prospettiva fin troppo allettante. Le donne e le ragazze che si convertono al cristianesimo possono essere vittime di violenza sessuale, compreso lo stupro. Il senso di vergogna associato a tale crimine può condurre le vittime all’isolamento e a un futuro segnato, devastando sia le ragazze sia le famiglie.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

In Etiopia, gli uomini cristiani possono subire attacchi fisici e dislocamenti forzati. Inoltre, nelle zone di conflitto, ragazzi e uomini possono essere costretti alla leva obbligatoria, tanto nelle forze armate quanto in quelle paramilitari. Gli uomini cristiani possono venire derubati dei loro beni o perfino uccisi durante le incursioni. Poiché solitamente gli uomini si prendono economicamente cura della famiglia e hanno la responsabilità nelle chiese, vengono spesso presi di mira in maniera violenta nel tentativo di distruggere l’intera comunità cristiana. Nelle aree in cui il cristianesimo è minoritario, gli uomini possono subire persecuzioni e discriminazioni, incarcerazioni o arresti a causa della loro fede in Cristo. Molti convertiti ex musulmani sono fuggiti dalle loro città e si sono stabiliti altrove per evitare attacchi e molestie.

La parola a Worke (pseudonimo) una credente etiope di origine musulmana.

“Siamo stati cacciati da casa nostra. Così, ho preso i miei figli e me ne sono andata. [I miei suoceri] mi hanno definito indegna, un’infedele. Mi hanno detto che nessuno mi amava e che non avevo alcun posto in cui andare.”

Che cosa è cambiato quest’anno

Non è cambiato molto in Etiopia quest’anno, dato che i cristiani continuano a subire alti livelli di pressione e, in alcuni casi, violenze a causa della loro fede. Il conflitto nel Tigray doveva concludersi alla fine del 2022, ciononostante, un rapporto delle Nazioni Unite del settembre 2023 suggerisce che le atrocità siano ancora in corso. È allarmante, poiché i credenti potrebbero ancora essere costretti a combattere in questa sanguinosa guerra.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

I cristiani etiopi ex musulmani sono più vulnerabili alla violenza e all’oppressione. Anche i cristiani che lasciano la Chiesa ortodossa etiope per unirsi a comunità evangeliche o pentecostali subiscono pressioni e abusi.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Etiopia

Porte Aperte lavora attraverso la chiesa locale per rafforzare i cristiani in Etiopia tramite corsi per i responsabili, corsi di resistenza alla persecuzione e progetti di sviluppo socioeconomico.

Soggetti di preghiera

  • Pregate soprattutto per i convertiti al cristianesimo di origine musulmana e per coloro che provengono dalla Chiesa ortodossa etiope, i quali possono essere messi sotto pressione da parte della famiglia e della comunità.
  • Chiedete a Dio di proteggere i convertiti che potrebbero affrontare minacce e pressioni per aver seguito Gesù.
  • Pregate che Dio protegga il lavoro di Porte Aperte con le chiese locali in Etiopia.

GALLERY

01
02
03
04
05
06