India: “Non rinunciare mai alla fede in Gesù!”
India: “Non rinunciare mai alla fede in Gesù!”
“Non rinunciare mai alla fede in Gesù!” sono state le ultime parole che Kande Munda, un cristiano indiano, ha detto a sua moglie prima di essere assassinato a causa della fede in Gesù, lo scorso 7 giugno.
Mentre la sua famiglia stava cenando, una folla si è raccolta davanti alla loro casa intimando all’uomo di uscire. Kande era cosciente del fatto che la sua vita fosse in pericolo e che quelle persone avessero cattive intenzioni. “Mi ha detto di essere forte e di non rinunciare mai alla fede in Gesù, nemmeno se lo avessero ucciso”, ci ha detto sua moglie Bindu.
E così è stato. Ora lei e i suoi 2 figli sono costretti a nascondersi. Alcune persone coinvolte nell’omicidio hanno contattato la famiglia di Bindu garantendole sicurezza, nel tentativo di farla rientrare al villaggio, ma è probabile che la vera intenzione sia quella di uccidere anche lei e i suoi figli. Dopo il funerale di Kande, il padre ha incoraggiato la vedova ad abbandonare la fede per assicurarsi la sopravvivenza, ma lei ha risposto: “Io vivrò per Gesù e morirò per Gesù, non tornerò mai indietro”.
Kande Munda lavorava come muratore. Lui e sua moglie sono stati ripetutamente perseguitati a causa della fede, anche dai loro stessi familiari. La comunità locale ha chiesto loro ingenti somme di denaro e nel 2018 la suocera non cristiana dell’uomo ha subito delle violenze che avevano l’obiettivo di scoraggiare la famiglia dal continuare a seguire Gesù. Kande e Bindu hanno vissuto sotto costanti pressioni per 2 anni prima di decidere di andarsene dal villaggio per tutelare la propria sicurezza.
Il 7 giugno 2020 Bindu e i suoi figli sono scappati velocemente dal retro della casa mentre Kande è stato preso, portato in un luogo isolato lontano dal villaggio e picchiato brutalmente fino alla morte. Persino i suoi stessi fratelli sono coinvolti nell’omicidio. Il corpo privo di vita è stato ritrovato il mattino seguente, ma nessuno ha denunciato l’accaduto alla polizia. Solo Bindu si è presentata alle autorità che però non sono intervenute, archiviando il caso come “controversia nella gestione delle proprietà” e lasciando impuniti i colpevoli.
La morte di Kande è avvenuta nel mezzo della crisi Covid-19, che colpisce in modo particolare i cristiani indiani, già spesso discriminati ed esclusi dalla distribuzione degli aiuti.