Niger: 100 vittime a inizio 2021
Niger: 100 vittime a inizio 2021
Questo nuovo anno è iniziato in modo violento per molte aree dell’Africa subsahariana. Un massiccio attacco nel Niger occidentale, vicino al confine con Burkina Faso e Mali, ha infatti causato circa 100 vittime.
Cosa è accaduto?
Il fatto è avvenuto il 2 gennaio nei villaggi di Tchoma Bangou, dove 70 persone hanno perso la vita, e Zaroumadareye, dove altre 30 sono state uccise. 25 è invece il numero dei feriti, ricoverati negli ospedali di Niamey e Ouallam.
Si tratta di uno degli attacchi più violenti mai avvenuti, e nessuna rivendicazione è al momento pervenuta. Gli aggressori sono arrivati a bordo di un centinaio di motociclette, dividendosi in gruppi e attaccando i 2 villaggi distanti 7 chilometri l’uno dall’altro e a circa 120 km della capitale Niamey.
Il doppio attacco è avvenuto in pieno giorno, verso le 12:00, in concomitanza con la proclamazione dei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali, svoltesi lo scorso 27 dicembre. In quel momento, il candidato del partito attualmente al potere, Mohamed Bazoum, con il 39,33% dei voti espressi, era in testa. Durante la campagna elettorale l’ex ministro degli Interni aveva promesso di intensificare la lotta contro i gruppi jihadisti.
Una violenza conclamata
Questa regione, conosciuta come “I 3 confini”, è stata regolarmente bersaglio di attacchi omicidi da parte di gruppi jihadisti negli ultimi anni.
Nell’area, si sono verificati ripetuti attacchi da parte di gruppi associati ad al-Qaeda e allo Stato islamico. La violenza fa parte di una più ampia crisi di sicurezza in tutta la regione del Sahel.
Finora non sappiamo se e come i cristiani o le chiese siano stati colpiti. Vi chiediamo di unirvi a noi in preghiera, per la pace in Niger e per la vita dei nostri fratelli e sorelle in questa parte del Paese.