Pakistan: crisi di governo ed economica acuiscono i timori dei cristiani
Pakistan: crisi di governo ed economica acuiscono i timori dei cristiani
Il parlamento pakistano ha eletto il deputato dell’opposizione Shahbaz Sharif come nuovo Primo Ministro, dopo una settimana di disordini politici che hanno portato alla cacciata del premier Imran Khan nel fine settimana. Ma le tensioni sono alte tra i movimenti pro e anti Imran. Difficile pensare che la nomina di Sharif garantirà un percorso pacifico o risolverà i problemi economici del paese, tra cui l’alta inflazione e una crisi energetica vertiginosa.
Per i cristiani in Pakistan cresce l’incertezza e i timori per un’instabilità sociale e politica che non li aiuta di certo. Negli ultimi anni, con il Premier Imran, la radice e i danni del passato sono rimasti intatti, anzi una certa “narrazione estremista” ha continuato ad essere perpetuata e a far breccia nella popolazione a vari livelli. Quell’estremismo strisciante, spesso sfociato in attacchi alle comunità cristiane oltre che a minacce a chiunque difendesse cause di violazioni dei diritti umani di quest’ultimi, non è sparito e purtroppo in momenti di instabilità politica come questo, rischia di aumentare la propria influenza.
Cristiani locali (anonimi per ragioni di sicurezza) affermano: “Sono anni che viviamo sotto questa minaccia e ci stanno preparando per altre sfide nei prossimi anni. Preghiamo perché il nuovo Premier abbia compassione e cuore anche per le minoranze nel nostro paese, che riconosca la persecuzione a cui sono sottoposti quotidianamente i cristiani e intraprenda azioni appropriate per proteggere i deboli e i vulnerabili”.
Il periodo di Pasqua è spesso stato catalizzatore di aggressioni e attacchi contro le comunità cristiane, con anche attentati terroristici brutali, oltre che folate di discriminazioni piccole e grandi capaci di rendere la vita quotidiana delle famiglie cristiane impossibile.
Di fronte a tutto questo, cristiani locali affermano consapevoli: “Noi, come Chiesa, siamo pronti e continueremo a prepararci per altre persecuzioni”.
Il Pakistan occupa l’ottava posizione della World Watch List di Porte Aperte, da molti anni tra i paesi in cui i cristiani sperimentano un livello di persecuzione e discriminazione definita estrema.