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Egitto
Leader
Presidente Abdel Fattah al-Sisi
Popolazione
102.941.000
Cristiani
16.250.000 (stima di Porte Aperte)
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
14.1
Vita di chiesa
11
Vita civile
12.7
Vita sociale
11.5
Vita famiglia
13.2
Vita privata
12.5

Egitto

Fonti di persecuzione (elencate in ordine di intensità):

  • Paranoia dittatoriale (forte)
  • oppressione islamica (forte)
  • oppressione tribale (media)

Che aspetto ha la persecuzione in Egitto?

La persecuzione contro i cristiani, in Egitto, sembra essere un fenomeno maggiormente relegato alla comunità in cui si vive. Gli incidenti avvengono con più frequenza nell’Alto Egitto, dove i movimenti Salafiti esercitano una forte influenza sulle comunità rurali per via dell’elevato livello di analfabetismo e povertà. Gli episodi spiacevoli vanno dalle molestie subite dalle donne mentre camminano per strada sino alle espulsioni di intere comunità cristiane dalle proprie abitazioni, ad opera di folle di estremisti.

L’università di Al-Azhar, una delle più influenti università islamiche al mondo, occupa un posto eminente all’interno della società islamica e persino nella costituzione. Il Gran Imam dell’università, Ahmed al-Tayyeb, ha chiaramente espresso che non c’è spazio nell’islam per quei musulmani che si convertono al cristianesimo.

Nonostante il governo egiziano parli positivamente della comunità cristiana egiziana, la mancanza di una seria applicazione della legge e la riluttanza delle autorità locali nel proteggere i cristiani li rendono vulnerabili a tutti i tipi di attacchi, soprattutto nell’Alto Egitto. Per via della natura dittatoriale del regime, né i responsabili delle chiese né altri cristiani possono parlare contro queste pratiche. Inoltre, contrariamente a come vengono trattate le moschee e le organizzazioni islamiche, le chiese e le organizzazioni cristiane non governative sono limitate nella loro capacità di costruire nuove chiese o gestire servizi sociali. I cristiani, appartenenti a tutte le tipologie di cristianesimo, hanno difficoltà nel trovare nuovi luoghi per i servizi comunitari. Le difficoltà vengono sia per le restrizioni statali sia per l’ostilità delle comunità e la violenza delle folle. I cristiani di origine musulmana spesso patiscono grandi difficoltà nel vivere la propria fede dato che affrontano enormi pressioni da parte delle loro famiglie, al fine di ritornare all’islam. Lo Stato inoltre rende impossibile il riconoscimento ufficiale della loro conversione.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione?

Le donne cristiane in Egitto sono particolarmente vulnerabili alle molestie sessuali e alla violenza. Nonostante le molestie, i matrimoni forzati o quelli dovuti ai rapimenti e gli attacchi sessuali siano pratiche comuni che affliggono tutte le donne in Egitto, è stato riportato che le donne cristiane sono obiettivi particolari per i matrimoni dovuti a rapimenti, soprattutto nelle aree rurali nei villaggi e nelle città del sud. Questo significa che le famiglie cristiane sono spesso sopraffatte dalla paura di poter incorrere in evento del genere, specialmente nelle aree rurali.

Sono stati riportati anche episodi di ragazze cristiane adescate in matrimoni. Queste ragazze spesso sono sotto l’età legale consentita per i matrimoni e provengono da famiglie vulnerabili. Le pratiche tradizionali non aiutano in questi casi, i matrimoni precoci sono parte delle usanze nelle società più rurali e tradizionali. Molte sono le sfide affrontate dalle donne che lasciano l’islam per diventare cristiane. Possono incorrere nelle leggi anti-blasfemia, possono avere ridotto il loro status societario e costrette a adeguarsi ai costumi tradizionali. Possono anche subire il divorzio da parte dei mariti musulmani, che le lascerebbe senza alcun supporto finanziario. Potrebbero perdere la custodia dei figli che possono esser loro tolti, e perdere i diritti all’eredità. Inoltre, i rischi potrebbero venire anche dalle stesse famiglie, perché non è contemplato il fatto che le donne siano causa di disonore familiare. È difficile per le donne fuggire da tutte le situazioni di pericolo, dato che le donne non tendono a vivere o a viaggiare da sole. Nei luoghi di lavoro, le donne cristiane possono affrontare una doppia discriminazione, per via della loro fede e per il loro genere. Se la loro fede venisse scoperta, potrebbero perdere promozioni o benefit lavorativi.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione?

In tutto l’Egitto la ricerca del lavoro è un forte fattore di pressione per gli uomini, soprattutto nell’Alto Egitto. Per i giovani uomini cristiani che vivono nelle aree rurali, la ricerca del lavoro può essere difficoltosa. Una delle ragioni è che i musulmani proprietari di negozi dicono apertamente ai loro clienti di non comprare dagli esercenti cristiani. Alcuni ritengono che il cibo prodotto dai cristiani sia impuro.

Ad alcuni uomini cristiani non è consentito ricoprire cariche governative o persino far parte di squadre calcistiche, a causa dei loro nomi palesemente cristiani. Le difficoltà economiche delle famiglie possono essere utilizzate contro i ragazzi cristiani come una trappola: alcuni musulmani offriranno un aiuto economico ai ragazzi cristiani, ma se questi non saranno in grado di saldare il debito gli verrà detto di convertirsi all’islam. In questa maniera il debito sarà condonato.

I social media stanno divenendo sempre più strumenti di innesco della violenza fisica contro gli uomini cristiani. Per esempio, un folto gruppo di musulmani, nella città di Minya, ha attaccato la casa di un cristiano e di suo fratello per via di un messaggio che era stato postato sulla pagina Facebook del figlio, abitante in un’altra regione del paese. Il messaggio incriminato è stato ritenuto offensivo nei confronti dell’islam. Nonostante un video di scuse postato dal figlio, in cui veniva detto che l’account era stato hackerato, la polizia lo ha arresto per blasfemia, insieme a suo fratello e a tre dei suoi zii. L’impatto della persecuzione contro un uomo cristiano può ripercuotersi in maniera catastrofica sulla famiglia. Nel caso in cui l’uomo sia la sola fonte di reddito, l’imprigionamento, le percosse, il rapimento (cui segue richiesta di riscatto), o persino l’omicidio, possono affliggere l’intera famiglia esponendola a difficoltà finanziarie. Come se questo non bastasse, gli attacchi potrebbero tradursi in un profondo senso di vergogna e rottura, distruggendo la fiducia e l’autostima dei mariti e dei padri. La stabilità e il benessere dell’intera famiglia possono essere minacciati in modo tremendo, questo si tramuta in alti tassi di violenza domestica e divorzi.

La parola a Marqos

“Ho quasi perso la mia fede quando mio padre è stato ucciso per la sua fede. Non so in che modo posso portare questo carico, ma lo faccio. Sento che la forza non viene da me. Deve necessariamente essere lo Spirito Santo nella mia vita. Avrei potuto perdere Dio e diventare ateo. Sono contento che Dio non l’abbia permesso. Egli ha predisposto la mia strada. Qui posso prendermi cura della mia famiglia, e qui è dove ho trovato Dio. Qualsiasi cosa accada, anche se tu dovessi allontanarti da Dio: prega. Prega e torna sempre a Dio.”

Cosa è cambiato quest’anno?

Anche se la posizione dell’Egitto resta invariata rispetto all’anno passato, è stato riscontrato un lieve aumento dell’opposizione contro i cristiani. Sono stati riportati meno incidenti contro i cristiani, ma questo è stato bilanciato da un incremento in termini di opposizione nella sfera familiare, comunitaria e nella vita di chiesa.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione?

Molti incidenti e attacchi condotti dalle folle si registrano nell’Alto Egitto, che è la parte meridionale del paese e che è nota per essere maggiormente conservativa e radicale rispetto al settentrione. Il governatorato di Minya è noto per avere il più alto numero di attacchi contro i cristiani. Quelli di loro che vivono nelle aree economicamente svantaggiate del nord del paese, sperimentano livelli di oppressione per mano degli estremisti islamici, specialmente nei villaggi e nelle città del delta del Nilo.

I gruppi estremisti islamici, come i Fratelli Musulmani, hanno il sostegno nazionale, mentre altri gruppi militanti islamici violenti operano apertamente nella parte nordorientale della penisola del Sinai.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Egitto?

Lavorando attraverso le chiese e i partner locali, Porte Aperte sostiene la chiesa in Egitto con corsi di alfabetizzazione, formazione scolastica, supporto legale, cure mediche e ministeri dedicati ai giovani, alle famiglie e alle donne.

Soggetti di preghiera

  • Pregate per la liberazione di tutti i cristiani imprigionati o tenuti in ostaggio, e per la sicurezza di tutti i cristiani nella loro vita quotidiana.
  • Pregate per la cessazione di tutte le false accuse e gli attacchi insensati contro i cristiani, e che la polizia locale senta l’urgenza di ricercare la giustizia per tutte le irregolarità.
  • Pregate che i cristiani in Egitto possano ricevere coraggio e saggezza per riflettere in maniera brillante la luce di Cristo nelle loro comunità.

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