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Egitto: uccide collega e confessa “l’ho ucciso perché era cristiano”

NELLA FOTO: mani di un giovane cristiano

Egitto: uccide collega e confessa “l’ho ucciso perché era cristiano”

Era una mattina di lavoro come altre, lo scorso 15 maggio. Mohammed, un musulmano radicale da poco assunto per guidare bulldozer in una ditta di costruzioni, e Fady, architetto cristiano per la stessa compagnia, si erano recati in cantiere per svolgere le rispettive mansioni lavorative.

All’improvviso Mohammed, alla guida del bulldozer, si è scagliato contro Fady che monitorava i lavori sul posto. Vani i tentativi di Fady di scappare e nascondersi, Mohammed lo ha schiacciato contro un muro con il veicolo, per poi investirlo ripetutamente per accertarsi che il giovane collega fosse morto.

Odio i cristiani. L’ho ucciso perché era un cristiano”, ha poi confessato alla polizia.

Mohammed è stato messo in prigione per 4 giorni per poi essere mandato in una clinica psichiatrica per ricevere cure. L’infermità mentale è l’alibi che molti musulmani radicali in Egitto utilizzano per coprire questo tipo di crimini ed evitare la prigione.

La mancanza di una seria applicazione della legge in questo Paese e la riluttanza delle autorità locali nel difendere i cristiani li rende vulnerabili ad ogni tipo di attacco, specialmente nell’Alto Egitto. L’ostilità comunitaria e la violenza della folla, in particolare, continuano a causare difficoltà. 

L’Egitto si trova alla posizione #35 della World Watch List.

Egitto
Leader
Presidente Abdel Fattah Al-Sisi
Popolazione
108.032.000
Cristiani
9.797.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
7.8
Vita di chiesa
10.9
Vita civile
11.9
Vita sociale
11.4
Vita famiglia
13.7
Vita privata
12.5