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Maldive
Leader
Presidente Ibrahim Mohamed Solih
Popolazione
459.000
Cristiani
Un piccolo numero
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
0.4
Vita di chiesa
16.6
Vita civile
15.8
Vita sociale
13.9
Vita famiglia
15.5
Vita privata
15.4

Maldive

Fonti di persecuzione (elencate in ordine di intensità):

  • Oppressione islamica (molto forte)
  • paranoia dittatoriale (Media)

Che aspetto ha la persecuzione nelle Maldive?

Le Maldive sono considerate da molti come una destinazione per vacanze di lusso, ma dietro alla bellezza di queste isole paradisiache, si cela un regime islamico molto rigido. Questo arcipelago composto da circa 1.200 isole ha una delle più alte densità di popolazione al mondo, soprattutto nell’isola principale, Malè. Le comunità, molto coese ed omogenee, controllano attentamente che i propri membri non diano segnali di deviazione dalle norme. Questo, naturalmente, include anche le scelte religiose. Tutti i politici affermano incessantemente che stanno mantenendo le Maldive al 100% musulmane, senza lasciare spazio ad alcuna alternativa.

La conversione al cristianesimo può facilmente portare ad essere segnalati ai leader musulmani o alle autorità. Anche i cristiani espatriati, la maggior parte dei quali lavora nel settore turistico e proveniente dall’India e dallo Sri Lanka, vengono sorvegliati da vicino. In questo modo la normale comunione cristiana è resa difficoltosa.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione?

Data la rigidissima interpretazione dell’islam nelle Maldive, i cristiani -siano essi uomini o donne- devono professare la loro fede in segreto. Se qualcuno scoprisse che una donna o una ragazza è diventata cristiana, utilizzerebbe qualsiasi mezzo per riportarla all’islam, sia attraverso un matrimonio forzato, che per mezzo di minacce o altre forme di violenza.

Inoltre, è risaputo che gruppi di vigilantes sequestrano cittadini maldiviani sospettati di essere antireligiosi o non musulmani, li bendano, li portano in luoghi remoti e li sottopongono a “processo”. Nonostante le isole dell’arcipelago siano sottoposte ad attento controllo sociale, abusi, stupri e violenze sessuali sono molto frequenti in una cultura che normalmente giustifica la violenza domestica. Uno studio pubblicato nel 2014 a cura dell’Asian Development Bank Department of Gender, Family Development and Social Security (Dipartimento sugli studi di genere, sviluppo della famiglia e sicurezza sociale della Banca per lo Sviluppo dell’Asia) afferma, a pagina 13, che “una donna su tre, fra i 15 e i 49 anni, ha subito violenze domestiche e che il 70% delle donne ritiene che ci siano circostanze in cui gli uomini abbiano validi motivi per picchiare le proprie mogli”.

Anche le credenti cristiane nascoste ragionano in questi termini. Inoltre, la persecuzione colpisce indirettamente le famiglie, perché non permette loro di crescere insieme nella fede e creare una sorta di “immunità” contro queste malattie sociali. In aggiunta, dato l’ambiente repressivo del paese, donne e ragazze cristiane sono costrette ad indossare gli abiti tradizionali.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione?

Essere un cristiano nelle Maldive è così pericoloso che spesso mariti, mogli e figli non sono a conoscenza della fede dei loro cari. Ciò significa che i cristiani non hanno esempi su come dovrebbe essere una famiglia cristiana, anche perché non possono nemmeno far parte di una comunità cristiana. Se un credente cristiano venisse scoperto, potrebbe subire violenze, malversazioni, minacce ed essere imprigionato dal governo.

Cosa è cambiato quest’anno?

La posizione delle Maldive nella World Watch List ha subito una lieve variazione, a dimostrazione che molto poco è cambiato nell’ultimo anno. Il nuovo governo, salito al potere nel novembre del 2018, non mostra alcun segno di esitazione nella sua determinazione a mantenere le isole totalmente libere da ogni influenza religiosa che non sia islamica.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione?

La persecuzione avviene soprattutto lontano dagli occhi dei turisti internazionali, da cui dipende l’economia del paese. Una vita di chiesa, nel vero senso della parola, è praticamente impossibile. I convertiti fanno di tutto per non essere scoperti dalle loro famiglie e comunità. Infatti, non solo dovrebbero affrontare una forte opposizione e pressioni per tornare all’islam, ma potrebbero persino perdere la cittadinanza.

In che modo Porte Aperte aiuta I cristiani delle Maldive?

Porte Aperte si impegna nel sostenere in preghiera i credenti delle Maldive

Soggetti di preghiera

  • Pregate che il Signore provveda ai credenti opportunità di riunirsi in sicurezza
  • Pregate che Dio usi la Bibbia per fortificare, incoraggiare e nutrire potentemente la vita dei credenti
  • Pregate che l’atteggiamento dei funzionari governativi, in particolare del presidente Solih, si ammorbidisca nei confronti dei cristiani e delle altre minoranze religiose
  • Pregate per i cristiani presenti fra i lavoratori migranti espatriati, affinché possano essere buoni testimoni della speranza che hanno in Cristo

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