I cristiani in Pakistan affrontano un’estrema persecuzione in ogni area della loro vita. I credenti di origine musulmana subiscono il più alto livello di persecuzione, ma tutti i cristiani sono considerati cittadini di seconda classe in questo paese fortemente islamico. I cristiani svolgono lavori generalmente percepiti di basso livello, sporchi e senza onore, e possono anche essere vittime di lavoro forzato. È possibile trovare alcuni cristiani appartenenti al ceto medio della società, ma sono comunque considerati inferiori alla controparte musulmana e spesso subiscono gravi discriminazioni sul posto di lavoro. Le ragazze cristiane sono a rischio di rapimenti e stupri, e sono spesso costrette a sposare i loro aggressori e a convertirsi forzatamente all’islam. Le note leggi anti-blasfemia in Pakistan sono usate per prendere di mira i cristiani, e i gruppi di estremisti islamici difendono veementemente queste leggi, anche attaccando o uccidendo coloro ritenuti colpevoli di averle infrante.
Esistono delle chiese cristiane, ma quelle più coinvolte nelle attività comunitarie subiscono una dura persecuzione da parte della società.
Le giovani donne e le ragazze cristiane sono particolarmente vulnerabili in Pakistan. Sono spesso rapite, stuprate, costrette a sposare il loro rapitore e convertite a forza. Le autorità non proteggono donne e ragazze, e si schierano regolarmente con i colpevoli. Le donne e le ragazze sono spesso costrette a testimoniare, durante i processi, di essersi convertite volontariamente. Le famiglie cristiane che provano ad opporsi al matrimonio sono spesso accusate di molestie contro le famiglie musulmane. Una volta sposata, la donna cristiana non ha alcuna protezione dalla sua nuova “famiglia”. Sono state anche riportate vicende riguardanti il traffico di ragazze che vengono coinvolte sia nel lavoro forzato che nel giro di prostituzione indirizzato verso la Cina.
Ci sono centinaia di cause contro uomini cristiani per via delle dure leggi anti-blasfemia. Queste leggi sono spesso utilizzate per prendere di mira i cristiani dopo una disputa di natura lavorativa o affittuaria, piuttosto che motivate da valide accuse. Gli uomini cristiani vivono sotto la costante paura di essere accusati di blasfemia, della distruzione delle loro proprietà, dell’arresto, dell’incarcerazione, dei pestaggi, delle torture e delle esecuzioni.
Il Pakistan rimane uno dei posti più duri dove un cristiano possa vivere, e la violenta persecuzione contro i cristiani e i luoghi di culto continua ad essere particolarmente grave.
Tutti i cristiani sono a rischio di persecuzione in Pakistan, particolarmente quelli di origine musulmana.
Porte Aperte fornisce supporto in preghiera per i credenti perseguitati in Pakistan.
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