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Nepal
Leader
Primo Ministro Sher Bahadur Deuba
Popolazione
30.578.000
Cristiani
1.341.000
Religione principale
Induismo
Governo
Repubblica Parlamentare Federale

Livello di persecuzione

Violenza
5.2
Vita di chiesa
12.7
Vita civile
13.6
Vita sociale
9.9
Vita famiglia
9.8
Vita privata
12.4

Nepal

Sceso di 14 posizioni rispetto alla World Watch List 2021.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Nepal

Sebbene il Nepal non sia più ufficialmente uno Stato indù, la maggior parte della persecuzione dei cristiani proviene dai gruppi radicali induisti che vogliono il ritorno del Paese alla loro religione. Molti cristiani nepalesi sono ex induisti e affrontano una significativa pressione da parte delle famiglie e delle comunità. Se un familiare scopre la conversione al cristianesimo di un parente, il convertito può essere espulso dalla casa di famiglia o può persino essere violentemente aggredito. Anche le leggi anti-conversione, la distruzione e la chiusura forzata delle chiese sono degli ostacoli alla libertà religiosa. Le chiese in cui si riuniscono gli stranieri sono trattate con più tolleranza, anche se i membri di alcune chiese Protestanti subiscono una significativa pressione.

Anche i cristiani appartenenti a gruppi indigeni affrontano la persecuzione. Il Nepal possiede una ricca diversità di tribù e clan le cui cultura, tradizioni e riti sono ritenuti molto importanti. Le persone convertite al cristianesimo non partecipano più a molte di queste tradizioni e sono considerate emarginate dalla comunità. Sono inoltre soggette a violente forme di persecuzione.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Nella nazione storicamente indù e nella società culturalmente patriarcale del Nepal, donne e ragazze hanno meno possibilità di esercitare i propri diritti. Le persistenti molestie cui sono sottoposte le convertite al cristianesimo rappresentano forse il fattore più ostico. Le donne convertite possono venire segregate dai familiari ed essere private delle cose essenziali, del supporto per l’educazione, dei beni familiari e dei diritti legali basilari, come ad esempio la cittadinanza. Dopo la pressione emotiva e psicologica sopraggiunge gradualmente la violenza fisica. In alcune situazioni, se il marito di una convertita non è cristiano e non tollera la fede della moglie, ella può essere costretta a divorziare; è improbabile, inoltre, che conosca i suoi diritti e quelli dei figli.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Gli uomini e i ragazzi cristiani recentemente convertiti sono particolarmente esposti alla tortura fisica e psicologica da parte della famiglia e della società che li fa sentire emarginati. Non possono spesso disporre dei beni di famiglia né esercitare i loro diritti di base, come ad esempio richiedere un certificato di nascita o essere riconosciuti come cittadini dagli amministratori locali. Inoltre, i convertiti di cui la fede è nota affrontano molestie nei luoghi pubblici, ad esempio nei mercati e sul luogo di lavoro. Uomini e ragazzi sono stati spesso vittime di false accuse che in rare occasioni hanno dato origine alla detenzione.

La parola a Kabita Khatri (pseudonimo), lasciata dal marito dopo la sua conversione al cristianesimo.

“I miei familiari mi hanno sempre spinto ad abbandonare la mia fede. Non mi hanno più parlato e non mi hanno aiutano finanziariamente. Io però non ho mai mollato. Un giorno mio suocero ha riunito alcuni vicini e li ha aizzati contro di me. Mi ha detto che avrei dovuto lasciare casa se non avessi lasciato la fede, ma queste minacce non mi hanno spaventata. Ha poi trovato un altro modo per perseguitarmi: ha interrotto l’energia elettrica nella mia stanza. Ho dovuto usare le candele o la luce del cellulare durante la notte. Sono stata disprezzata e lasciata sola, ma tutte queste avversità non hanno fatto vacillare la mia fede in Cristo”.

Cosa è cambiato quest’anno

Il Nepal continua a essere un luogo pieno di persecuzione per i discepoli di Cristo. Nonostante si trovi in una posizione più bassa in classifica rispetto all’anno passato, il punteggio della persecuzione è rimasto più o meno allo stesso livello elevato. Sebbene sia diminuita la violenza, la pressione in quasi tutte le sfere della vita è salita, a dimostrazione che la vita quotidiana rimane difficile per i cristiani, specialmente gli ex induisti. Nonostante alcune buone notizie, come il fatto che il governo abbia consentito ad alcune organizzazioni benefiche cristiane di fornire aiuti durante l’emergenza pandemica, la situazione resta complicata per i credenti in Nepal.

Chi è maggiormente vulnerabile alla persecuzione

Non ci sono particolari aree a rischio per i cristiani, ma la pressione sui convertiti è più forte nelle zone rurali rispetto a quelle urbane.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Nepal

Porte Aperte lavora con i partner locali per sostenere i cristiani con Bibbie e materiale didattico, corsi di formazione, aiuti socioeconomici e patrocinio.

Soggetti di preghiera

  • Molti cristiani ex induisti, dopo la conversione, patiscono il rifiuto delle famiglie. Pregate affinché questi cristiani conoscano la realtà della loro famiglia globale in Cristo e percepiscano le preghiere elevate per loro da tutto il mondo.
  • Pregate per il governo nepalese. L’instabilità politica rende incerta la vita dei cristiani. Le recenti leggi anti-conversione hanno reso ancora più difficile la situazione. Chiedete a Dio di toccare i cuori dei leader nepalesi, affinché concedano una vera libertà religiosa.
  • Il lavoro di Porte Aperte mediante i partner locali fornisce aiuto a molte persone. Chiedete a Dio di benedire questi ministeri e di preparare i suoi discepoli a compiere ogni opera buona (2 Timoteo 3:17) mentre dimostrano il Vangelo con le proprie vite in Nepal.

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