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Turkmenistan
Leader
Presidente Kurbanguly Berdymukhamedov
Popolazione
6.117.000
Cristiani
67.300
Religione principale
Isam
Governo
Repubblica Presidenziale (autoritaria)

Livello di persecuzione

Violenza
0.6
Vita di chiesa
15.7
Vita civile
13.3
Vita sociale
13.6
Vita famiglia
11.3
Vita privata
14.5

Turkmenistan

Sceso di 2 posizioni rispetto alla World Watch List 2021.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Turkmenistan

In Turkmenistan, la persecuzione contro i cristiani proviene dalla maggior parte della società. Il governo limita pesantemente la libertà religiosa, arrivando al punto da rendere estremamente difficile stampare od importare materiale religioso. Le chiese non registrate sono prese di mira in maniera maggiore, mentre quelle russo-ortodosse ed armeno-apostoliche sono monitorate dalle autorità. Oltre alle pressioni provenienti dagli organi governativi, i cristiani ex musulmani subiscono anche quelle delle loro famiglie e delle loro comunità. Alcuni cristiani convertiti sono pure vittime di violenze che hanno lo scopo di costringere i nuovi credenti a rinunciare alla loro fede in Gesù.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione in Turkmenistan

In Turkmenistan, le donne cristiane convertite sono particolarmente vulnerabili alla persecuzione e ricevono: percosse, segregazione domestica, abusi verbali, minacce e rigetto. Nelle regioni in cui i musulmani conservatori aderiscono alla più severa interpretazione dell’islam, le donne convertite -come misura correttiva- rischiano anche di essere rapite e sposate a musulmani. Le donne e le ragazze rimangono vulnerabili alle molestie sessuali ed ai rapimenti, sebbene raramente segnalino tali eventi a causa dello stigma e della vergogna che ne deriverebbero, ma anche perché regolarmente viene concessa impunità ai colpevoli. L’abuso nei confronti delle donne è usato come strumento per intimidire e causare afflizione ai loro mariti e ai membri della famiglia, facendo pressione in questa maniera sull’intera comunità cristiana e alimentandone sia la paura sia sentimenti di impotenza in tutta la chiesa turkmena.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione in Turkmenistan

Gli uomini cristiani in Turkmenistan, solitamente, ricoprono ruoli di leadership sia nella chiesa sia come capifamiglia. Le pressioni e le violenze dirette contro di loro colpiscono intere famiglie e congregazioni causando paura, rabbia e difficoltà economiche. I cristiani ritengono che gli agenti statali cerchino qualunque scusa per multare gli uomini cristiani. Le pressioni provengono anche dalla comunità locale; i musulmani ostacolano le attività commerciali dei convertiti e dei protestanti (che reputano una setta), costringendo molti imprenditori cristiani a nascondere la loro fede. Inoltre, gli uomini convertiti subiscono molestie e interrogatori da parte delle loro famiglie e delle proprie comunità. Possono affrontare anche minacce, perdita dell’eredità, disonore e percosse.

La parola al pastore Ilmurad

Il pastore turkmeno Ilmurad è stato condannato a quattro anni di reclusione a causa di false accuse di frode. Mentre era in prigione gli è stato detto che sarebbe stato rilasciato se avesse negato la sua fede cristiana, ma egli si è rifiutato. Ilmurad ha dovuto fare lavori molto pesanti durante la sua prigionia e ha dormito su un pavimento di cemento.

È stato rilasciato nel 2012 e recentemente i partner locali di Porte Aperte hanno avuto contatti con lui. Gli è servito del tempo per guarire dopo questa difficile esperienza di prigionia, ma si è ampiamente ripreso. È ancora un pastore e aiuta le persone nella sua città.

Ilmurad è grato per tutto il supporto e le preghiere ricevute dai fratelli e dalle sorelle di tutto il mondo.

Cosa è cambiato quest’anno

Non è cambiato molto in Turkmenistan, anche se la nazione è leggermente scesa in classifica. Il Paese ha continuato a vivere come se la pandemia del COVID-19 non esistesse. Questa è, tuttora, un’ulteriore area in cui il sistema di governo autoritario ha operato in maniera contraria alla realtà ed alla salute del suo popolo. Allo stesso modo, il Paese continua a considerare facoltativa la libertà religiosa, rendendo estremamente difficile essere seguaci di Gesù. Il governo reprime tutto ciò che percepisce come una minaccia al suo potere, incluse le espressioni del cristianesimo che vengono percepite come non controllabili. I cristiani ex musulmani continuano a subire pressioni significative da parte della famiglia e della società, così la maggior parte delle denunce di violenza contro i cristiani scaturisce da questo contesto.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

I responsabili delle chiese, in Turkmenistan, sono particolarmente presi di mira dalla persecuzione: i musulmani li considerano i principali responsabili per l’allontanamento delle persone dall’islam ed attaccano coloro che sono più attivi nell’evangelizzazione. Il governo reputa i responsabili delle chiese come obiettivi importanti per controllare le attività cristiane. Tutti i cristiani sperimentano certi livelli di violazione dei diritti, ma i cristiani ex musulmani sono certamente i più colpiti dalla violenza diretta. Inoltre, la persecuzione è peggiore al di fuori delle aree urbane, sebbene la persecuzione da parte del governo si estenda in ogni angolo del Paese.

Cosa fa Porte Aperte per aiutare i cristiani in Turkmenistan

Per motivi di sicurezza non possiamo parlare specificamente del lavoro svolto in Turkmenistan.

Soggetti di preghiera

In Turkmenistan, pasturare una comunità può portare ad essere monitorato o detenuto. Pregate per i responsabili delle chiese che sono imprigionati a causa della propria fede. Pregate che essi siano in grado di trovare forza e che possano tornare a guidare le loro comunità attraverso il dolore della persecuzione.

Chiedete a Dio di raggiungere i cuori delle autorità del Paese. Il presidente agisce come un dittatore e il suo controllo si estende su ogni parte della società turkmena. Pregate, affinché i cristiani possano procedere liberamente e le loro vite possano mostrare la verità del Vangelo. Pregate per i partner di Porte Aperte in tutta la regione dell’Asia Centrale. Pregate per il lavoro nelle aree a maggioranza islamica, affinché i cristiani siano rafforzati nella consapevolezza che essi fanno parte della Chiesa globale e non sono da soli.

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