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Iran
Leader
Leader Supremo Ayatollah Ali Khamenei
Popolazione
86.023.000
Cristiani
1.245.000 (secondo stime di OD)
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica teocratica

Livello di persecuzione

Violenza
10.7
Vita di chiesa
16.5
Vita civile
15.8
Vita sociale
13.8
Vita famiglia
14.6
Vita privata
14.5

Iran

Salito di 1 posizione rispetto alla World Watch List 2022.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Iran

L’Iran è governato da un sempre più rigido regime islamico, che vede l’esistenza delle chiese domestiche nel Paese come un tentativo da parte dei Paesi occidentali di minare l’islam e l’autorità stessa del governo.

Le persone di origine musulmana che diventano cristiane possono incontrarsi solo in chiese domestiche segrete. Corrono un grande rischio di essere monitorati, molestati, arrestati e perseguiti per “crimini contro la sicurezza nazionale”, un’accusa notoriamente mal definita e spesso abusata. I responsabili e i membri delle chiese domestiche iraniane che hanno ricevuto lunghe pene detentive hanno subito abusi fisici e mentali.

I cristiani iraniani possono essere banditi dall’istruzione, perdere il lavoro e avere difficoltà nel trovarne uno nuovo. Per le donne la situazione è ancora più precaria perché la legge iraniana concede alle donne pochi diritti. Per aver confidato in Gesù, è probabile che vengano punite violentemente o subiscano il divorzio dai loro mariti. Se la loro fede viene scoperta rischiano l’allontanamento dai figli.

C’è un’antica presenza di cristiani armeni e assiri in Iran; costoro sono protetti dallo Stato, ma trattati come cittadini di seconda classe. Non è loro permesso far frequentare i propri culti ai cristiani di origine musulmana, né svolgere funzioni religiose in persiano, la lingua nazionale. Non sorprende che molti credenti iraniani si sentano costretti a lasciare l’Iran e cercare di iniziare una nuova vita altrove.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

In Iran le donne compongono la maggior parte dei membri delle chiese domestiche. Dal momento che c’è poca protezione legale per qualsiasi donna iraniana, le donne cristiane detenute dalle autorità corrono un notevole pericolo. Rischiano di essere molestate sessualmente sia durante l’interrogatorio che durante la detenzione. Disonorare le donne in questa maniera è una strategia efficace per macchiare la loro reputazione, colpire il loro status sociale e compromettere le loro possibilità di trovare lavoro. Le donne cristiane sono costrette a aderire alle norme islamiche: le donne che appaiono in pubblico senza abiti islamici possono essere frustate e multate.

Le giovani donne che si convertono al cristianesimo possono essere segregate in casa dalle loro famiglie e rapidamente date in sposa a uomini musulmani; bambine di appena nove anni possono essere legalmente sposate. Le donne sposate che diventano cristiane rischiano il divorzio forzato e la perdita dell’affidamento dei propri figli. Non esiste protezione legale per le donne iraniane contro gli abusi domestici; quindi, esiste un’alta probabilità che le cristiane convertite subiscano punizioni violente da parte dei loro stessi mariti e famiglie, ed è molto difficile per loro fuggire, poiché una donna sposata ha bisogno del permesso del marito per lasciare il Paese.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

A differenza delle donne, gli uomini che si convertono al cristianesimo non sono percepiti come ‘fuorviati’, ma come persone che compiono volontariamente scelte sbagliate. Di conseguenza, è più probabile che vengano arrestati, perseguiti, maltrattati o severamente puniti e condannati a lunghe pene detentive. Se non vengono arrestati, rischiano di perdere il lavoro; eventualità che metterà in sofferenza la famiglia. Potrebbero dover fuggire dal paese, con o senza le loro famiglie. Quando i cristiani maturi lasciano il Paese la Chiesa iraniana viene indebolita.

La parola ad Ali:

“Quando eravamo in isolamento, l’unica cosa che ci rafforzava era la preghiera. Solo Dio può andare in quei luoghi oscuri e sotterranei ed essere forza per i Suoi figli”. – Ali e la sua famiglia sono dovuti fuggire in Turchia dopo essere diventati cristiani, a causa delle continue persecuzioni e discriminazioni.

Cosa è cambiato quest’anno

Le prospettive per i cristiani iraniani, in particolare per i cristiani di origine musulmana, non migliorano affatto. La pressione rimane estrema contro i cristiani in tutte le sfere della vita. C’è stato un aumento delle segnalazioni di incidenti violenti, tra cui un rapimento. Le istituzioni politiche del paese, inclusa la presidenza, sono tutte dominate da persone intransigenti che non tollerano il cristianesimo, e in particolare la conversione al cristianesimo. L’emendamento e l’inasprimento del Codice penale nel 2021, utilizzato anche per perseguire i cristiani, fa parte di un più ampio sviluppo verso la trasformazione dell’Iran in uno stato totalitario. La sorveglianza statale è in aumento e le autorità stanno esercitando un controllo crescente sulla vita e sulle attività quotidiane; un atteggiamento riflesso nelle dure risposte alle proteste seguite alla morte di Mahsa Amini avvenuta il 16 settembre 2022.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

I convertiti dall’islam sono a rischio molto elevato in Iran. I cristiani che si incontrano nelle aree urbane hanno maggiori probabilità di essere monitorati e arrestati dalle autorità. Nelle zone rurali, i cristiani affrontano una maggiore pressione e controllo sociale, il che rende molto difficile incontrarsi.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Iran

I partner di Porte Aperte sostengono la Chiesa in Iran con un ministero di presenza online, iniziative multimediali cristiane e advocacy.

Soggetti di preghiera

Per favore pregate:

  • che Gesù liberi sempre più cuori in Iran;
  • che il cristianesimo non venga più dipinto come un’idea straniera;
  • per una fede salda e coraggiosa dei cristiani iraniani che si incontrano in segreto.

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