Le autorità comuniste laotiane considerano le riunioni ecclesiastiche come “incontri illegali”. I cristiani vivono sotto stretta sorveglianza.
In Laos alcune chiese sono registrate e sottoposte a rigidi controlli, mentre quelle che non riescono ad ottenere i permessi necessari devono incontrarsi e operare di nascosto. Anche tra le chiese approvate dal governo sono poche quelle che hanno una propria struttura, di conseguenza i cristiani sono costretti a incontrarsi nelle case. In generale, si ritiene che i cristiani siano influenzati dall’occidente, quindi nemici dello Stato.
Alcuni responsabili di chiese non registrate sono stati arrestati e imprigionati anche per un anno intero. Le loro comunità e le loro famiglie devono pagare ingenti somme economiche per i loro rilasci. Nella maggior parte dei casi la fonte principale di persecuzione è costituita dalle autorità locali, spesso in collaborazione con la comunità e le famiglie. I cristiani affrontano discriminazioni sul posto di lavoro e possono essere esclusi o perfino perdere il proprio impiego statale nel caso in cui la loro fede diventi nota. La mancanza di istruzione e di opportunità professionali è causa di tossicodipendenza tra i giovani cristiani. Alcuni pastori nel Laos settentrionale affermano che le ragazze cristiane vengono sempre più spesso coinvolte nel traffico di spose verso la Cina.
I cristiani di origine buddista o animista subiscono pressioni e violenze da parte della propria famiglia e delle autorità locali. La comunità attacca i nuovi credenti fino a quando questi non vengono espulsi dal loro villaggio natìo.
Il matrimonio è un tema delicato per le donne cristiane laotiane. Dal momento che la cultura locale attribuisce grande importanza allo stato civile delle donne, coloro che ad una certa età sono ancora nubili vengono considerate inferiori e di dubbia moralità. In Laos sono pochi gli uomini che vogliono sposare donne cristiane, motivo per cui esse restano single e subiscono insulti e minacce.
Le donne che esprimono la fede cristiana all’interno della propria casa possono essere picchiate, isolate o ripudiate dai propri familiari. Le donne sposate con un cristiano possono incontrare difficoltà nel mandare avanti la famiglia qualora egli dovesse essere arrestato o costretto a pagare multe costose. Le giovani donne cristiane di etnia Hmong, nel nord del Paese, rischiano di essere coinvolte nel traffico di esseri umani verso la Cina, dove potrebbero essere costrette a matrimoni forzati o alla schiavitù sessuale.
I responsabili delle chiese laotiane sono quasi tutti uomini e sempre più spesso vengono arrestati dalle autorità. Per il loro rilascio vengono chieste ingenti somme di denaro alle rispettive chiese e famiglie e ciò può portare anche alla rovina economica delle piccole comunità cristiane. Gli uomini cristiani possono perdere il lavoro o essere esclusi da alcuni impieghi. I giovani cristiani rischiano maggiormente di essere picchiati e aggrediti a scuola.
“Ci sono momenti in cui mi sento solo contro il mondo e mi sembra quasi che il Signore non abbia mandato alcuno a sostenermi. Ma Dio ha mandato qualcuno. Dio ha usato il vostro lavoro” – Sop, cristiano perseguitato che ha utilizzato i corsi di alfabetizzazione per far cambiare opinione alla sua comunità.
La situazione per i cristiani che vivono in Laos è più o meno la stessa. Mentre le chiese nelle zone urbane godono di maggiore libertà, come a Vientiane, i cristiani nelle zone rurali vengono comunemente considerati emarginati o perfino traditori. Si pensa che facciano arrabbiare gli spiriti i quali, secondo le credenze locali, possono determinare la prosperità del villaggio. Le autorità governative che si trovano della capitale ricevono formazione sull’importanza della libertà di religione, ma questo non ha impatto sulle autorità locali.
Nell’ottobre del 2022, la notizia dell’uccisione di un pastore nella provincia di Khammouane ha sconvolto la comunità cristiana.
Tutti i cristiani al di fuori delle chiese registrate sono particolarmente a rischio in Laos. Le autorità locali in alcune province sono determinate a silenziare qualsiasi voce cristiana.
I partner locali di Porte Aperte rafforzano i cristiani perseguitati in Laos fornendo materiale cristiano, attività di formazione per i responsabili delle chiese, corsi di discepolato, programmi di sviluppo socioeconomico, advocacy e aiuti di emergenza.
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