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Egitto
Leader
Presidente Abdel Fattah Al-Sisi
Popolazione
108.032.000
Cristiani
9.797.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
7.8
Vita di chiesa
10.9
Vita civile
11.9
Vita sociale
11.4
Vita famiglia
13.7
Vita privata
12.5

Egitto

Sceso di 3 posizioni rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Egitto

In Egitto la maggior parte della persecuzione avviene a livello sociale. I cristiani affrontano regolarmente discriminazioni a causa della propria fede in Gesù: licenziamenti o mancanza di opportunità professionali per gli uomini, molestie lungo le strade per le donne, bullismo a scuola per i bambini. Sebbene in circostanze piuttosto rare, masse di estremisti musulmani hanno obbligato i cristiani a fuggire dalle loro comunità dopo presunte accuse di blasfemia. Tali incidenti sono più comuni nella regione dell’alto Egitto a causa della presenza di integralisti islamici, specialmente nelle comunità rurali. Il presidente Al-Sisi e il suo governo parlano positivamente della comunità cristiana egiziana la quale, attraverso la chiesa copta, è presente da lungo tempo. Egli include di proposito, all’interno di un’unica identità egiziana, tanto i musulmani quanto i cristiani. Tale posizione, tuttavia, non sempre viene riconosciuta e condivisa nelle aree al di fuori dei centri urbani principali: le autorità sono note per ignorare o sminuire le preoccupazioni dei cristiani egiziani. I cristiani incontrano difficoltà nel ricevere i permessi necessari alla costruzione di nuove chiese, nonostante la situazione sia migliorata nel corso degli ultimi anni. Inoltre, a causa dell’autoritarismo governativo di Al-Sisi, denunciare le ingiustizie risulta piuttosto inutile se non addirittura pericoloso. I convertiti al cristianesimo di origine musulmana sperimentano la persecuzione più grave, subendo enormi pressioni da parte delle famiglie e delle comunità affinché ritornino all’islam. I servizi di sicurezza egiziani sono noti per imporre detenzioni e intimidazioni ai convertiti, ai quali viene chiesto il silenzio riguardo alla loro conversione. Di fatto, lo Stato rende impossibile che i convertiti siano ufficialmente riconosciuti come cristiani.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Le giovani donne cristiane che vivono nelle aree rurali dell’Egitto possono essere bersaglio di molestie sessuali e vessazioni da parte degli estremisti islamici. Sono stati segnalati molti casi di donne scomparse in circostanze dubbie, all’interno di un ambiente in cui vige una forte cultura dell’onore e uno squilibrio di potere tra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana. Le convertite al cristianesimo di origine musulmana, siano esse donne o ragazze, risultano maggiormente colpite dalla persecuzione e dalle pressioni sociali. Possono subire la segregazione domestica, l’abuso fisico e addirittura l’uccisione al fine di difendere l’onore della famiglia. Nell’eventualità in cui la donna cristiana sia sposata con un musulmano ci sono alte probabilità che il marito divorzi da lei, lasciandola così senza alcun sostegno economico. Le convertite potrebbero anche perdere la custodia dei figli e qualsiasi diritto relativo all’eredità. La cultura egiziana, nel suo insieme, non è propensa ad assistere le donne cristiane nelle loro difficoltà: in un simile contesto, molestie sessuali e violenze nei loro confronti sono all’ordine del giorno.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Molti uomini cristiani, in Egitto, affermano di sentirsi cittadini di seconda classe. La disoccupazione è in generale un grave problema in tutto il Paese, ma in alcune aree viene del tutto negato il lavoro ai giovani cristiani, il che li rende particolarmente vulnerabili allo sfruttamento. Gli uomini possono sperimentare questo tipo di discriminazione lavorativa semplicemente a motivo dei loro nomi, dal momento che da essi è possibile desumere l’appartenenza religiosa. I responsabili delle chiese, principalmente uomini, sono particolarmente esposti alla violazione dei propri diritti. Le molestie nonché gli omicidi contro i responsabili di chiesa hanno creato sentimenti di paura e impotenza nella comunità cristiana. Vengono presi di mira anche coloro che si oppongono apertamente alle ingiustizie sociali. I convertiti al cristianesimo di origine musulmana possono essere presi di mira da una persecuzione così forte da essere obbligati a lasciare il paese.

La parola a Raina

Raina è una convertita al cristianesimo di origine musulmana “Adesso sono una cristiana, ma sono nata musulmana. Se vi mostrassi il mio volto ciò potrebbe costarmi la vita. I fanatici, o addirittura la mia stessa famiglia, mi ucciderebbero se vedessero online la mia foto e leggessero che ho rigettato l’islam”.

Cosa è cambiato quest’anno

La società egiziana rimane un luogo difficile in cui seguire Gesù, ma ci sono degli sviluppi positivi. Il governo ha promesso l’autorizzazione alla costruzione degli edifici di culto, e gli estremisti islamici nella regione del Sinai sono stati quasi del tutto sconfitti. Ciononostante, i cristiani delle regioni rurali e delle aree urbane a basso sviluppo socioeconomico continuano a essere esposti al rischio di violenze e sperimentano discriminazioni. Anche quest’anno sono stati registrati diversi attacchi contro credenti.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

I convertiti al cristianesimo di origine musulmana sostengono il peso maggiore della persecuzione da parte della famiglia, della comunità e dei servizi di sicurezza. I cristiani che vivono nell’alto Egitto, in particolare nelle aree rurali, sperimentano persecuzione e discriminazione.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Egitto

Porte Aperte opera attraverso partner locali in Egitto per sostenere la chiesa con corsi di alfabetizzazione, educazione, patrocinio, assistenza medica e ministeri rivolti a giovani, famiglia e donne.

Soggetti di preghiera

  • Pregate che i cristiani egiziani di origine musulmana siano al sicuro.
  • Chiedete a Dio di aiutare i cristiani convertiti di origine musulmana a sperimentare comunione con altri cristiani.
  • Pregate per i diritti legali dei cristiani, affinché non vengano discriminati.

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