Giordania
Livello di persecuzione
Giordania
Salito di 1 posizione rispetto alla World Watch List 2023.
Fonti di persecuzione
Che aspetto ha la persecuzione in Giordania
Molti cristiani in Giordania possono adorare liberamente. In generale, la Giordania è tollerante nei confronti del cristianesimo, soprattutto se comparata ad altre nazioni della regione. La monarchia del re Abdullah II ha riconosciuto più chiese e consente a queste comunità la libertà di culto, purché non predichino pubblicamente o si rivolgano ai musulmani. Ma anche i cristiani in queste comunità riferiscono di affrontare un certo livello di discriminazione sul posto di lavoro. E lo Stato giordano monitora attivamente tutte le chiese approvate. Ogni cristiano che è attivo nell’evangelizzazione, che sostiene i cristiani ex musulmani, che appartiene a una chiesa non riconosciuta o che è convertito dall’islam subisce pressioni. I cristiani ex musulmani che testimoniano pubblicamente possono affrontare minacce di pestaggi e uccisioni, soprattutto da parte delle loro famiglie e comunità. Se la loro conversione diviene nota, tutti i documenti ufficiali che hanno firmato diventeranno automaticamente non validi (inclusi certificati di matrimonio, ipoteche, ecc..). Le chiese che evangelizzano vengono perseguitate da parte delle autorità giordane e i responsabili che sostengono i cristiani ex musulmani sono soggetti a pressioni e sospetti. Anche attori esterni hanno un impatto sulla vita dei cristiani in Giordania. Tra questi i musulmani radicalizzati che hanno combattuto in Iraq e in Siria e che sono tornati in Giordania e una serie di insegnanti musulmani altamente conservatori influenzati dai paesi circostanti (in particolare l’Arabia Saudita) sono potenzialmente un pericolo per i cristiani e altri gruppi minoritari in Giordania. La preoccupazione è così elevata che il governo giordano monitora i sermoni nelle moschee per cercare di impedire l’ascesa dell’estremismo.
In che modo le donne sperimentano la persecuzione
Tutte le donne cristiane in Giordania subiscono un certo livello di pressione per adottare le regole islamiche sull’abbigliamento e sono ad alto rischio di molestie sessuali. Ci sono anche alcune segnalazioni di donne cristiane indotte a sposare uomini musulmani. Le donne cristiane convertite dall’islam sono più vulnerabili alle persecuzioni. La persecuzione di queste donne di solito proviene da parte della famiglia, quindi il livello di pressione varia a seconda del contesto culturale e delle aspettative religiose della famiglia. Le donne che si convertono al cristianesimo da famiglie islamiche più radicali spesso affrontano segregazione domestica, isolamento, violenze, molestie sessuali e persino la morte (anche se i delitti d’onore sono puniti in Giordania). Alcune possono essere costrette al matrimonio (se nubili) o al divorzio, perdere i loro figli, subire violenze domestiche o perdere l’eredità. Le donne cristiane ex musulmane non possono neanche sposare ufficialmente uomini cristiani, dal momento che lo Stato non riconosce questi matrimoni.
In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione
Sebbene gli uomini cristiani possano occupare posizioni importanti nella società e nel governo giordani, molti credenti segnalano un certo livello di discriminazione, in particolare verso i cristiani ex musulmani. Se la loro fede in Gesù viene scoperta, i cristiani ex musulmani possono perdere il lavoro. Poiché in Giordania sono tradizionalmente gli uomini a provvedere finanziariamente alla famiglia, la perdita forzata del lavoro può avere un impatto economico devastante sulle famiglie dei cristiani convertiti. I cristiani ex musulmani affrontano anche ulteriori difficoltà a causa della cultura giordana. Possono essere cacciati di casa e alcuni uomini subiscono pressioni anche da parte dello Stato. Ci sono notizie di cristiani convertiti che sono stati interrogati dai servizi segreti e pressati a fornire informazioni su altri cristiani. Questo tipo di pressione viene esercitata soprattutto sugli uomini che sostengono i cristiani ex musulmani.
La parola a Tareq
“Ero un bullo, un combinaguai. Ora sono una nuova creatura in Gesù Cristo. Gli assomiglio sempre di più.”
Cosa è cambiato quest’anno
Come al solito, è cambiato poco in Giordania quest’anno. Molti cristiani continuano a professare il cristianesimo liberamente, beneficiando della reputazione della nazione di essere tollerante. Ma ci sono cristiani che rimangono relegati nell’ombra, sapendo che la loro fede è sufficiente per ricevere minacce e pressioni continue.
Chi è più vulnerabile alla persecuzione
I cristiani ex musulmani vivono maggiori livelli di vulnerabilità in Giordania. Inoltre, il controllo sociale tende ad essere più elevato nelle aree rurali e nella regione meridionale (più conservatrice e islamica).
In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Giordania
Porte Aperte lavora con partner locali in Giordania chiedendo preghiera e sostenendo i cristiani attraverso formazione, aiuti umanitari e progetti di riabilitazione.
Soggetti di preghiera
- Chiedete a Dio di far conoscere la Sua presenza ai cristiani giordani che hanno seguito Gesù fuori dall’islam.
- Ringraziate Dio perché i cristiani hanno più libertà in Giordania che altrove nella regione. Chiedete a Dio di continuare a cambiare i cuori e le menti in modo che ogni credente possa avere libertà di religione.
- Pregate che Dio fornisca opportunità ai cristiani di condividere la loro fede in modo sicuro e saggio
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