Bangladesh: coperte per il freddo ai perseguitati
Bangladesh: coperte per il freddo ai perseguitati
E’ molto freddo l’inverno del Nord Bengali in Bangladesh. Quest’anno le temperature nella zona Tetulia, Panchagarh, hanno toccato il punto più basso nella loro storia. Un responsabile di chiesa, Harun Badsha della chiesa Jineidah (L’Unica Via) col quale collaboriamo ci ha riferito: “I cristiani stanno soffrendo il freddo come mai prima, noi non abbiamo mezzi per aiutarli. Ma grazie a Dio voi siete arrivati con il vostro aiuto e con le coperte!”. Open Doors ha potuto distribuire attraverso le chiese locali con le quali collaboriamo 3250 coperte a 6859 cristiani che non hanno abbigliamento adeguato alle temperature. Spesso i cristiani sono destinati alla povertà, proprio perché considerati cittadini di secondo ordine ed emarginati da diritti fondamentali e opportunità tipiche della società. Un altro cristiano, Majedul di Nilphamari ha detto: “La mia famiglia non aveva molti vestiti adatti al freddo intenso di questi giorni, ero preoccupato ma abbiamo pregato il Signore per i nostri bisogni e voi siete arrivati con le coperte. Ringraziamo e lodiamo Dio per il vostro amore e la vostra cura”. Gonesh Kisku di Kaharol, Dinajpur, dice che, col loro salario di operai a giornata, vivono letteralmente alla giornata. I loro bambini sono i più esposti al freddo. Ringraziamo Dio per l’opportunità di servire queste persone nel bisogno.
E’ in aumento il numero dei cristiani ex-musulmani che affrontano restrizioni e difficoltà con i gruppi radicali islamici, i leader religiosi locali e le proprie famiglie. Vi sono fatwa (nella religione islamica si tratta di una sentenza vincolante emanata da un’autorità religiosa musulmana che il fedele è obbligato a rispettare) messe in atto in tutta la nazione, in special modo nelle zone rurali e vi sono richieste d’introdurre la sharia allo scopo di dimostrare che il Bangladesh appartiene alla “Casa dell’Islam”. I funzionari statali locali creano vari ostacoli ai cristiani, tuttavia il crescente numero di attacchi nel paese da parte del gruppo affiliato allo Stato Islamico ha obbligato le autorità a rigide misure per contenere questi attacchi.
La formazione di cristiani ex musulmani, la distribuzione di materiale cristiano e l’aiuto concreto alle vittime della persecuzione (come le coperte di cui si parla qui) sono i pilastri sui quali poggia l’opera di Porte Aperte/Open Doors in Bangladesh. Desideriamo che la Chiesa continui a essere sale e luce per la comunità.