Cina: la “Disobbedienza fedele” del pastore Wang Yi
Cina: la “Disobbedienza fedele” del pastore Wang Yi
Quando lo stato cerca di soffocare la fede dei cristiani, bisogna nascondersi per conservare una relativa libertà? In Cina il pastore Wang Yi non è di questa idea e afferma, forte e chiaro: “La Bibbia ci dice di rispettare le autorità, ma non ci dice di agire contro coscienza e contro il messaggio dell’Evangelo”.
Il vento sta cambiando in Cina, tanto che la crescente ostilità del governo nei confronti delle attività religiose ha spinto Wang Yi, noto avvocato e pastore di una chiesa di 750 membri, a scrivere una “dichiarazione di disobbedienza fedele” in cui, con coraggio, ha espresso la sua posizione riguardo al crescente soffocamento delle libertà per i cristiani e ha istruito i fedeli della sua congregazione su come agire in caso di una sua detenzione maggiore di 48 ore.
Così, il 9 dicembre scorso, dopo l’arresto del pastore (che è ancora detenuto) e la chiusura della comunità “Early Rain Covenant Church” di Chengdu da lui condotta, i cristiani hanno dimostrato il loro desiderio di obbedienza a Dio scendendo per le strade, distribuendo il Vangelo, pregando nei parchi e parlando con i passanti. Una reazione in linea con quanto dichiarato dallo stesso Wang Yi: “Credo che la persecuzione del regime comunista contro la Chiesa sia ingiusta e illegale. La chiamata che ho ricevuto mi costringe ad usare metodi non violenti per disobbedire a quelle leggi dell’uomo che si oppongono alla Bibbia e a Dio. Cristo mi chiede di sostenerne il costo con gioia”.
Questo avvenimento si inserisce in un periodo difficile per i cristiani cinesi. Insieme al pastore Wang Yi sono stati arrestati altri 10 leader cristiani.
Non tutte le chiese concordano con la posizione esplicita e coraggiosa del pastore Yi, ma il suo sogno è che la Chiesa si ponga come una luce sul monte e non rimanga nascosta per la paura.
Dopo alcuni anni in cui la situazione è sembrata migliorare il 2018 è stato per i cristiani cinesi un anno difficile. Il Paese ha avuto un netto peggioramento ed è risalito dal quarantatreesimo al ventisettesimo posto della World Watch List (la lista dei paesi dove la persecuzione dei cristiani è più intensa).