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Eritrea
Leader
Presidente Isaias Afwerki
Popolazione
3.662.000
Cristiani
1.709.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
12.2
Vita di chiesa
15.7
Vita civile
15.9
Vita sociale
15.5
Vita famiglia
14.9
Vita privata
14.6

Eritrea

Salito di 2 posizioni rispetto alla World Watch List 2022.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Eritrea

I credenti in Eritrea continuano a subire persecuzioni estreme, rendendo la nazione uno dei luoghi più difficili al mondo in cui seguire Gesù.

Per 20 anni, l’Eritrea ha riconosciuto ufficialmente solo tre confessioni cristiane: ortodossa, cattolica e luterana. Comunità monitorate da vicino. Nel corso degli anni, le forze di sicurezza governative hanno condotto centinaia di incursioni casa per casa per catturare altri cristiani. Si stima che ci siano circa un migliaio di cristiani detenuti a tempo indeterminato nelle carceri eritree, senza capi d’accusa ufficiali. Alcuni responsabili di chiese “non ufficiali” sono stati imprigionati in condizioni terribili per più di un decennio, compreso l’isolamento in minuscole celle.

Le autorità perpetuano una stigmatizzazione contro i credenti e incoraggiano la popolazione a spiarsi e a denunciarsi a vicenda. I convertiti cristiani di origine musulmana, o che lasciano la chiesa ortodossa eritrea per una chiesa non tradizionale, devono affrontare pressioni e persecuzioni estreme da parte delle loro famiglie e comunità. Uomini, donne e ragazzi cristiani, anche quattordicenni, vengono arruolati nelle forze armate per combattere nel conflitto del Tigrè. Il servizio militare non ha limiti di durata e l’Eritrea non ammette l’obiezione di coscienza. In effetti, i detenuti cristiani vengono spesso “rilasciati” nel servizio militare invece di essere autorizzati a tornare a casa. L’altissimo livello di persecuzioni e violenze contro i cristiani autorizzate dallo Stato costringe alcuni di loro a lasciare il Paese, ma nonostante tutto questo la Chiesa sta effettivamente crescendo, poiché i cristiani mostrano estremo coraggio e gioia, e abbracciano il rischio di essere arrestati per Gesù.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Le donne cristiane ex musulmane rischiano che le loro famiglie le rinneghino o le facciano sposare forzatamente con uomini musulmani per sopprimere la loro nuova fede e costringerle a ritornare nuovamente all’islam. È probabile che le donne sposate divenute cristiane affrontino segregazione domestica, divorzio, allontanamento dai figli e la perdita del sostegno economico.

In Eritrea le donne sono costrette al servizio militare e i campi di addestramento militare sono luoghi di estremo controllo. Le donne cristiane possono aspettarsi violenza dai loro comandanti, e molte fuggono dal paese per evitare la leva militare. Le centinaia di donne cristiane detenute a tempo indeterminato nelle carceri eritree sono costantemente a rischio di stupro, minacce di stupro e molestie sessuali da parte dei secondini maschi.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Gli uomini eritrei sono costretti al servizio militare. Posti in un ambiente altamente controllato, corrono un rischio significativo di far scoprire la loro fede cristiana, eventualità che porterebbe ad abusi e persecuzioni. Di conseguenza, molti giovani eritrei cercano di fuggire dal paese.

Anche se le donne cristiane vengono arrestate e picchiate, sono i convertiti a rischiare maggiormente percosse fisiche o reclusioni. Molti uomini, dopo l’arresto o la prigionia, vengono arruolati nel servizio militare, quindi hanno poche speranze di libertà. I pastori, solitamente uomini, dopo il loro arresto subiscono spesso le detenzioni più lunghe. Questo crea un vuoto nella conduzione delle chiese. Nel caso in cui l’uomo sia l’unico percettore di reddito, il suo arresto causerà povertà all’intera famiglia, un’infanzia instabile per i suoi figli e una paura costante. Spesso i figli vengono stigmatizzati e derisi dai loro coetanei.

La parola al pastore Gideon (nome modificato)

“Anche quando siamo nella sofferenza, gioiamo. La nostra felicità non si basa su quello che abbiamo o non abbiamo. Quando la gente lo vede, accetta Gesù”. – Pastore Gideon, detenuto a causa della sua fede per sei anni e mezzo.

Cosa è cambiato quest’anno

La violenza contro i cristiani è aumentata leggermente nell’ultimo anno. Non c’è sfera di vita in cui la pressione sui cristiani non sia a un livello estremo, ed è al suo massimo nella vita pubblica e in quella di chiesa, dove le pressioni esercitate sono dovute principalmente alle politiche governative. Il reinserimento dell’Eritrea nella comunità internazionale, dopo la revoca delle sanzioni dell’ONU, non ha giovato, in termini di libertà, né ai cristiani né alla popolazione in generale. Per molti la situazione in Eritrea rimane insopportabile. Come negli anni precedenti, le forze di sicurezza governative hanno condotto molte incursioni e centinaia di cristiani sono stati portati in centri di detenzione. Spesso coloro che vengono rilasciati lo sono solo per un periodo temporaneo, o per fare buona impressione alla stampa internazionale. Al momento del rilascio, all’individuo viene ordinato di denunciare la propria religione e di comparire alla polizia locale su base settimanale o mensile. La mancata comparizione comporterà un’ulteriore detenzione. Molti sono stati imprigionati in condizioni difficili per oltre dieci anni e continuano a languire in carcere.

Negli ultimi dodici mesi si sono verificate numerose violazioni. Migliaia di uomini, donne e ragazzi di 14 anni sono stati arrestati e inviati in prima linea per combattere nel Tigrè. All’inizio del 2022, 25 giovani credenti sono stati arrestati a Barentù e Asmara. Sempre ad Asmara sono detenuti altri 13 cristiani, arrestati mentre celebravano il Natale. Nel giugno 2022, più di 150 cristiani sono stati arrestati mentre pregavano nel quartiere di Godaif, Asmara. “Questo numero è troppo grande per una riunione in casa. Noi non appoggiamo il loro comportamento”, hanno dichiarato le autorità. Nel marzo 2022, la polizia eritrea ha arrestato 29 cristiani evangelici (pentecostali) e ha fatto irruzione nelle loro case ad Asmara mentre pregavano. Nel settembre 2022, le forze di sicurezza eritree sono entrate a Medhane Alem (una chiesa cattolica), nel villaggio di Akrur, e hanno arrestato diversi giovani che stavano pregando in chiesa. Le forze di sicurezza hanno anche arrestato i diaconi, i ministri della chiesa e i componenti del coro durante l’irruzione, nonostante la chiesa cattolica sia una delle denominazioni cristiane “accettate” in Eritrea.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

In tutta l’Eritrea i cristiani sono costantemente sottoposti a persecuzioni autorizzate dallo Stato. I convertiti al cristianesimo di origine musulmana, o quelli provenienti da un contesto ortodosso che cambiano denominazione, affrontano l’oppressione dato che le loro comunità e famiglie si rivoltano contro di loro.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Eritrea

Porte Aperte collabora con chiese locali in Eritrea per provvedere progetti di emancipazione economica, corsi di discepolato e corsi per resistere alla persecuzione.

Soggetti di preghiera

Per favore regate:

  • che coloro che sono al potere cambino atteggiamento nei confronti dei cristiani;
  • che i credenti imprigionati e le loro famiglie ricevano forza, speranza e gioia soprannaturali;
  • per il lavoro di Porte Aperte nel rafforzare i nuovi credenti che giungono alla fede in un contesto così impegnativo.

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