Eritrea: Due pastori arrestati e un terzo agli arresti domiciliari
Eritrea: Due pastori arrestati e un terzo agli arresti domiciliari
Una serie di nuovi arresti ha colpito i cristiani di Asmara, capitale dell’Eritrea. Due settimane fa, infatti, la polizia ha trattenuto due pastori e posto un terzo agli arresti domiciliari. Si tratta di leader di chiese non ufficialmente riconosciute dal governo.
Prelevati nella notte
Nella settimana tra il 12 e il 19 luglio, il pastore Ghirmay, 75 anni, e il pastore Samuel, 74 anni, sono stati prelevati dalla polizia in piena notte, mentre si trovavano nelle loro abitazioni. Le forze dell’ordine si sono poi recate a casa di un terzo pastore, Georgio, 72 anni, con l’intenzione di arrestarlo. Quest’ultimo era stato rilasciato solo 7 anni fa dopo aver scontato 5 anni di carcere a motivo della sua fede. Viste le condizioni precarie di salute in cui riversava, però, è stato posto agli arresti domiciliari fino a nuovo ordine.
Centinaia i cristiani imprigionati
A marzo di quest’anno, circa 40 cristiani erano già stati arrestati durante una serie di raid della polizia nelle città di Asmara e di Assab.
“Questa ondata di arresti è la prova che non c’è stato alcun cambiamento nella politica repressiva del governo verso la libertà religiosa nel Paese”, ha dichiarato Mohamed Abdelsalam Babiker, esperto di diritti umani per la Somalia e l’Eritrea, nel rapporto annuale presentato alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
È difficile sapere con certezza quanti cristiani siano detenuti a causa della loro fede in Eritrea, in quanto non esistono statistiche ufficiali. Fonti locali, però, stimano che tale numero potrebbe oscillare tra le 600 e le 1200 persone.
Le forze di sicurezza governative eritree controllano le telefonate e le attività della popolazione, conducendo innumerevoli operazioni che prendono di mira i cristiani: sequestrano materiale cristiano e danneggiano le comunità familiari. I cristiani possono essere inoltre arrestati e imprigionati senza processo.