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Afghanistan
Leader
Hibatullah Akhundzada
Popolazione
41.681.000
Cristiani
Migliaia (secondo stime di OD)
Religione principale
Islam
Governo
Emirato islamico

Livello di persecuzione

Violenza
4.6
Vita di chiesa
16.6
Vita civile
16.3
Vita sociale
15.2
Vita famiglia
15.9
Vita privata
15.7

Afghanistan

Sceso di 1 posizione rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Afghanistan

Dalla presa del potere dei talebani nell’agosto 2021, la comunità internazionale ha constatato la portata del brutale dominio di questo gruppo. Negli anni successivi, l’Afghanistan ha sperimentato un certo grado di stabilità politica. Tuttavia, questa stabilità è stata accompagnata da pressioni e violenze schiaccianti contro i gruppi minoritari. Secondo i talebani non ci sono cristiani in Afghanistan: la maggior parte delle chiese domestiche che esistevano prima dell’ascesa dei talebani (anche se già nascoste) sono state chiuse. I cristiani sono stati costretti a fuggire o a nascondersi ulteriormente. Quando i talebani sono giunti al potere hanno promesso di riconoscere più libertà rispetto al passato, ma non è stato così. Se la fede cristiana di un afghano viene scoperta, infatti, questo può condurre a una condanna a morte oppure detenzione e tortura al fine di ottenere informazioni su altri cristiani. La società circostante e la struttura familiare non lasciano spazio alla libertà religiosa e il governo sostiene tale rigida posizione. Ciò significa che i cristiani – quasi tutti convertiti dall’islam – devono mantenere segreta la propria fede, altrimenti potrebbero scomparire. Migliaia di rifugiati afghani vivono nei Paesi confinanti con l’Afghanistan, spesso in condizioni precarie all’interno di campi per sfollati; tra loro ci sono molti cristiani.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Anche prima della presa di potere da parte dei talebani nel 2021, le donne in Afghanistan erano considerate cittadine di seconda classe. A causa della cultura basata su “onore/vergogna”, presente in molti contesti tribali dell’Afghanistan, le donne raramente denunciano i casi di stupro e di abuso sessuale, per via dello stigma sociale legato a questi atti e alla mancanza di giustizia legislativa. Sotto il regime dei talebani le donne affrontano un futuro ancora più incerto. La frequenza scolastica per le ragazze è limitata e le donne sono escluse dal mondo del lavoro, trovandosi così sempre più confinate all’interno delle proprie case. Le donne, inoltre, sono relegate ai ruoli previsti per il loro genere, derivati da un’interpretazione estremista dell’islam. L’attitudine sociale nei confronti delle donne contribuisce alle pressioni estreme che le cristiane convertite possono affrontare all’interno della famiglia e della comunità. Sono poche le donne che si convertono al di fuori dalla propria famiglia, e quando ciò accade viene tenuto nascosto. Le donne convertite possono andare incontro a violenza, segregazione domestica, matrimoni forzati o abusi sessuali. In Afghanistan essere donna può essere pericoloso; essere cristiana può essere letale. Le due condizioni, se sovrapposte, generano una situazione estremamente complessa.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Dopo l’ascesa dei talebani, la maggior parte dei responsabili della Chiesa afghana – in maggioranza uomini – si sono dati alla fuga: quelli catturati spesso sono stati picchiati oppure sono scomparsi. Uomini e ragazzi corrono il rischio di essere reclutati forzatamente per diventare combattenti talebani. La pressione sugli uomini cristiani si riflette sia nella vita familiare sia in quella comunitaria. Dal momento che, culturalmente, gli uomini fungono da rappresentanti pubblici delle proprie famiglie, i convertiti possono rischiare molestie, ostracismo, rapimenti, violenze e persino la morte. Questo significa che di solito gli uomini cristiani vivono nell’ombra; alcuni addirittura evitano lavori di alto profilo per passare inosservati. Gli uomini cristiani in Afghanistan sono costretti a vivere, lavorare e identificarsi come musulmani. Dato che gli uomini sono spesso gli unici a percepire un reddito all’interno della famiglia, la scomparsa o la morte di un cristiano mette a rischio l’intera famiglia, esponendola a sfruttamento e povertà. Anche i ragazzi cristiani, ritenuti privi di valore a causa della loro fede, sono esposti al rischio di sfruttamento sessuale.

La parola a Yasaman (pseudonimo)

“Alcune persone si sono insospettite per le attività [cristiane] di mio marito. Una mattina presto, mentre andava a comprare il pane, due uomini lo hanno seguito. È stato attaccato e ucciso vicino casa nostra”.

Cosa è cambiato quest’anno

Purtroppo, è cambiato molto poco in Afghanistan. I talebani continuano a mantenere il controllo sul Paese, riducendo le poche libertà ottenute con i precedenti governi afghani. Quando i talebani hanno preso il potere, molti afghani sono fuggiti dal Paese per cercare rifugio nelle nazioni vicine. La decisione presa quest’anno dal Pakistan di espellere fino a 1,7 milioni di rifugiati afghani non registrati potrebbe avere conseguenze di vasta portata per l’Afghanistan, anche se non tutti i rifugiati andranno effettivamente via. Molti cristiani sono fuggiti dal Paese in corrispondenza della presa di potere dei talebani. Sono rimasti quelli che non sono riusciti a scappare, o quelli che si sentono chiamati a restare. Questo implica che ci sono ora meno opportunità di comunione cristiana rispetto al passato e che la chiesa è costretta a operare in modo ancora più clandestino. I cristiani – quasi tutti convertiti dall’islam – continuano a praticare la loro fede in segreto. Sono consapevoli del fatto che se scoperti rischierebbero soprusi e persino la morte. Indipendentemente dai talebani, le famiglie e le tribù puniscono severamente qualsiasi manifestazione di fede cristiana. In poche parole: chi crede in Gesù vive sotto un rischio costante.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Sebbene i talebani abbiano radici principalmente nelle regioni meridionali, orientali e nord-occidentali dell’Afghanistan, l’intero Paese è soggetto a una rigida interpretazione dell’islam. Questo significa che i cristiani in Afghanistan affrontano difficoltà ovunque si trovino. Il livello di ostilità che i cristiani rischiano di subire nelle famiglie e comunità è costante in tutto il Paese. Inoltre, tutti i rifugiati cristiani costretti a tornare dai Paesi vicini si troveranno in una situazione estremamente pericolosa, non essendoci alcuna rete di supporto.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Afghanistan

Porte Aperte collabora con diversi partner per sostenere i cristiani afghani. Non possiamo fornire dettagli sulle modalità di supporto che offriamo, vista la pericolosità della situazione, ma possiamo dire che i nostri fratelli e le nostre sorelle hanno un disperato bisogno delle nostre preghiere.

Soggetti di preghiera

  • Per favore, pregate affinché i cristiani nascosti siano protetti dal male e che sentano le preghiere dei loro fratelli e sorelle in tutto il mondo.
  • Chiedete a Dio di toccare il cuore dei leader talebani e di ogni estremista che desidera opprimere i cristiani. Pregate affinché Dio riveli la verità di Gesù a chiunque si oppone a Lui.
  • Pregate per i rifugiati afghani. Molti vivono in Paesi in cui è ancora difficile seguire Gesù ed è anche difficile arrivare a fine mese. Chiedete a Dio di aiutare i rifugiati a trovare sollievo e che i Paesi confinanti permettano loro di lavorare, frequentare le scuole e praticare liberamente la fede. Pregate che i rifugiati afghani rimpatriati dal Pakistan possano trovare sostegno e vedere l’amore di Gesù.

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