Skip to main content
Somalia
Leader
Primo Ministro Hamza Abdi Barre
Popolazione
17.339.000
Cristiani
Centinaia (secondo stime di OD)
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica parlamentare federale

Livello di persecuzione

Violenza
10.6
Vita di chiesa
16.6
Vita civile
16.6
Vita sociale
16.6
Vita famiglia
16.7
Vita privata
16.5

Somalia

Stessa posizione della World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Somalia

I pericoli connessi all’essere cristiani in Somalia sono estremi. La maggior parte dei convertiti, se non tutti, sono di origine musulmana e questo li rende obiettivi di grande valore per al-Shabaab, un gruppo di militanti che ha ripetutamente espresso la propria volontà di sradicare i cristiani dalla nazione. Se scoperti, i cristiani potrebbero essere uccisi all’istante. La società somala è estremamente conservatrice e lasciare l’islam è considerato in molti luoghi un tradimento nei confronti della cultura somala e della tribù. I convertiti al cristianesimo affrontano intense pressioni da parte delle loro famiglie e comunità locali, che possono sfociare in molestie, intimidazioni e persino morte. Anche il solo sospetto di conversione dall’islam al cristianesimo può comportare pericoli letali. La vita di chiesa in Somalia non esiste, e durante gli anni recenti i pericoli affrontati dai cristiani sembrano essere peggiorati, mentre i militanti islamici hanno intensificato la caccia ai responsabili cristiani. I tentativi di fondare o riaprire chiese hanno incontrato una feroce resistenza.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

La cultura somala si basa principalmente sull’appartenenza al clan ed è quasi esclusivamente musulmana. Le donne hanno poca libertà di espressione o di fede personale. Coloro che sono sospettate di conversione al cristianesimo verranno solitamente umiliate in pubblico, tenute sotto stretta segregazione domestica, abusate, rapite, obbligate a sposare un musulmano o addirittura uccise. In un caso particolarmente sconcertante avvenuto l’anno scorso una donna, dopo essere stata scoperta cristiana, è stata rinchiusa nella sua stanza e legata al letto per sei mesi finché un altro cristiano è giunto in suo soccorso. L’educazione è spesso limitata per le ragazze, solo il 5% raggiunge le scuole superiori. A scuola, le ragazze cristiane possono essere costrette a frequentare classi delle scuole coraniche e a indossare il burka. Le donne cristiane soffrono terribilmente anche quando i loro mariti vengono imprigionati o uccisi; le vedove tendono ad essere costrette a sposare uomini musulmani, le loro proprietà vengono confiscate, e la vedova e qualsiasi figlia giovane vengono abbandonate alla mercè della famiglia del nuovo marito. I parenti maschi approfittano di molte di loro e le giovani figlie vengono date in moglie.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

In Somalia, un uomo spesso si identifica prima come musulmano e poi come somalo. Gli uomini sono considerati come guide che devono rappresentare la fede islamica. Data questa concezione dell’identità maschile, chiunque lasci l’islam per un’altra religione potrebbe essere vittima di pestaggi, imprigionamento, minacce, torture, rapimento e persino morte. Coloro che sono sospettati di conversione saranno costretti a partecipare ad alcune attività per testare la loro lealtà, come guidare le preghiere alla moschea o sposare più di una moglie. Ci si aspetta che i ragazzi posseggano ed utilizzino armi, e molti vengono rapiti e indottrinati dai militanti di al-Shabaab. Anche le famiglie sono forzate a mandare i loro giovani, inclusi i convertiti, presso i centri di riabilitazione islamica per essere addestrati come combattenti di al-Shabaab. Qualsiasi uomo scoperto come cristiano è esposto a forti pericoli. L’arresto e l’uccisione degli uomini hanno ripercussioni drammatiche anche sulla chiesa nascosta, perché gli altri uomini tenderanno a nascondersi ancora di più e questo comporta difficoltà nella guida delle comunità.

La parola a Ayesha (pseudonimo), un cristiano somalo che ora vive in un altro Paese

“Avrò pensato centinaia di volte di lasciare Gesù e non seguirlo – ma non riuscivo a farlo. Ho deciso di seguirlo”

Cosa è cambiato quest’anno

L’anno scorso, al Shabaab ha persistentemente portato avanti le sue operazioni, nonostante gli sforzi del governo nel reclamare territori controllati dal gruppo miliziano. Attentati suicidi e varie forme di violenza sono continuati, così come gli attacchi contro i cristiani. Questo ha portato molti cristiani a fuggire per mettersi in salvo; alcuni hanno scelto di lasciare completamente il Paese.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Nessuna zona è sicura per i cristiani in Somalia. In ogni caso, le zone più pericolose sono le aree sotto il controllo di al-Shabaab – in modo particolare il sud e il sudovest. Anche nei luoghi relativamente pacifici e stabili come il Puntland e il Somaliland i credenti non sono al sicuro.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Somalia

Porte Aperte sostiene i credenti somali nel corno d’Africa attraverso corsi di discepolato ed equipaggiandoli per affrontare la severa persecuzione.

Soggetti di preghiera

Per favore pregate:

  • che i credenti che rischiano tutto per seguire Gesù abbiano la forza di perseverare nella loro fede nonostante i pericoli;
  • per la protezione dei cristiani che sono a rischio a causa dei militanti islamici e per le loro famiglie e comunità;
  • che i credenti isolati abbiano opportunità per incontrarsi e che gli venga data saggezza e coraggio per sapere come vivere la loro fede.

GALLERY

Somalia Gallery 06
Somalia Gallery 05
Somalia Gallery 04
Somalia Gallery 03
Somalia Gallery 02
Somalia Gallery 01