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Arabia Saudita
Leader
Principe ereditario e Primo Ministro Muhammad Bin Salman bin Abd al-Aziz Al Saud
Popolazione
36.329.000
Cristiani
2.194.000
Religione principale
Islam
Governo
Monarchia assoluta

Livello di persecuzione

Violenza
3.3
Vita di chiesa
16.6
Vita civile
15.7
Vita sociale
14.8
Vita famiglia
15.3
Vita privata
15.2

Arabia Saudita

Stessa posizione della World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Arabia Saudita

Il piccolo numero di cristiani sauditi è lentamente cresciuto. Questi credenti stanno diventando più audaci, condividendo la loro fede con altre persone sia online che sulle TV satellitari, ma non senza un costo. Questo perché la conversione dall’islam al cristianesimo è inaccettabile secondo la legge islamica: è considerato infatti uno dei più grandi peccati che un musulmano possa commettere. Se scoperti, uomini e ragazzi sono più soggetti ad essere cacciati di casa, mentre le donne e le ragazze vengono di solito isolate e maltrattate all’interno delle proprie abitazioni. Tutti i convertiti rischiano di essere uccisi per “ristabilire l’onore della famiglia”. Mentre alcuni cristiani sauditi condividono apertamente la loro fede, molti scelgono di tenerla nascosta, anche ai loro stessi figli, così che non possano inavvertitamente rivelare la fede dei genitori. I cristiani stranieri possono affrontare sfide simili. Tutti gli immigrati sono molto limitati nel condividere la propria fede con i musulmani e nel riunirsi per le attività di chiesa. Farlo può portare a detenzione e deportazione. I lavoratori africani e asiatici sono regolarmente esposti ad abusi fisici e verbali a causa della loro etnia e del loro basso status sociale, ma anche la loro fede cristiana può giocare un ruolo importante. La persecuzione può aumentare se si tratta di cristiani ex musulmani. Ciò che sembra incoraggiante è che pare esserci più apertura all’interno della società per l’espressione e l’esplorazione di nuove idee; alcuni sauditi stanno conoscendo il cristianesimo. Stando ad alcuni report, molti giovani non sarebbero contrari alla presenza di chiese in Arabia Saudita. In mezzo a pressione e persecuzione, Dio si sta muovendo.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Nella società fortemente islamica e patriarcale dell’Arabia Saudita, le donne e le ragazze hanno poca, o nessuna, voce; ed essere cristiane le lascia effettivamente mute. Le donne che lasciano l’islam possono sperimentare segregazione domestica, violenza fisica, molestia verbale e matrimoni forzati con uomini musulmani (a volte in qualità di seconde mogli). Le convertite che sono già sposate rischiano il divorzio e la perdita della custodia dei propri figli. Nonostante la modifica della legge che permette alle donne di viaggiare senza il permesso di un uomo, raramente fuggire è un’opzione praticabile perché il passaporto di una donna, i suoi soldi e possedimenti possono essere facilmente trattenuti. Mentre, per quanto riguarda le centinaia di domestiche non saudite e non musulmane, i resoconti di violenze sessuali sono all’ordine del giorno.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

La natura maschilista della società saudita implica che gli uomini sauditi cristiani paghino un prezzo considerevole nel caso in cui la loro fede venisse scoperta. Verrebbero accusati di aver gettato vergogna sulla loro famiglia, una delle cose peggiori che un figlio o un padre possano fare. Mentre le donne che si convertono vengono spesso perseguitate in segreto o a “porte chiuse”, gli uomini convertiti tendono a essere puniti pubblicamente o in maniera chiara all’interno della famiglia: questo può includere minacce, pestaggi e imprigionamento. Un cristiano potrebbe subire tentativi coatti per ritornare all’islam tramite l’offerta di incentivi materiali o venendo portato davanti ad uno sceicco (un notabile musulmano) che gli faccia pressione. Gli uomini che si convertono al cristianesimo potrebbero essere obbligati a divorziare dalle loro mogli e potrebbero non avere il permesso di vedere i figli. Le famiglie che sospettano la conversione di un componente maschio potrebbero controllarne il telefono e il computer in cerca di prove. Le famiglie di solito nascondono le ragioni per cui maltrattano un maschio della famiglia. Un cristiano è stato ripudiato dalla sua famiglia, che ha poi mentito agli altri sul motivo per cui l’ha fatto, facendolo vergognare ulteriormente. Hanno persino pubblicato bugie su di lui sui social media.

La parola a Waleed (pseudonimo), divenuto cristiano dopo aver supplicato Dio in una notte in cui venne circondato da spiriti malvagi.

“Waleed vive ancora circondato da una famiglia che è continuamente coinvolta in pratiche occulte, ma è capace di restare saldo nell’autorità di Cristo e di non vivere con paura” racconta un partner di Porte Aperte.

Cosa è cambiato quest’anno

Non è cambiato molto in Arabia Saudita quest’anno, a parte un leggero aumento della violenza contro le comunità cristiane. Il principe ereditario Mohammed Bin Salman ha espresso il suo desiderio di far ritornare l’Arabia Saudita a una forma più “moderata” di islam, introducendo riforme come consentire alle donne di guidare e permettere alcune forme di intrattenimento. Con la limitazione dei poteri della polizia religiosa si avverte una minore applicazione pubblica dei dettami islamici rispetto agli anni precedenti, cosa che ha portato una libertà relativamente maggiore, sia per i migranti che per i cittadini sauditi. Queste libertà hanno fatto sentire le persone più libere di esplorare altre idee, ideologie e fedi. Mentre l’esoterismo e l’ateismo sono in voga, tale sviluppo non ha ancora portato una grande apertura verso la fede cristiana. D’altra parte, in alcune parti del Paese, alcuni convertiti di origine islamica hanno potuto parlare della loro nuova fede con le loro famiglie senza grosse ripercussioni. In ogni caso, l’influenza dei valori e delle credenze del popolo e della comunità rimane invariata.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

L’ostilità verso i cristiani in Arabia Saudita è generalmente la stessa in tutto il Paese, ma può essere più acuta nelle zone rurali. Una possibile eccezione sono le aree occidentali in cui si trovano i migranti, dove c’è meno pressione a aderire alle stringenti norme islamiche. La pressione più estrema e persistente è affrontata dai sauditi che si convertono dall’islam al cristianesimo. Ci sono relativamente pochi convertiti sauditi nel Paese, i quali generalmente vivono la loro fede cristiana in segreto. Se scoperti, è più facile che gli uomini e i ragazzi vengano cacciati di casa, mentre le donne e le ragazze vengono di solito isolate e maltrattate all’interno di essa. Tanto gli uni che le altre rischiano di essere uccisi per “ristabilire l’onore della famiglia”. I più vulnerabili, comunque, sono gli immigrati convertiti dall’islam provenienti da nazioni più povere, seguiti dai lavoratori immigrati cristiani provenienti da Paesi più poveri. In entrambe le situazioni, il basso status sociale dei credenti li rende ancora più vulnerabili.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Arabia Saudita

Porte Aperte sostiene il corpo di Cristo nella Penisola Araba organizzando preghiere, distribuendo risorse bibliche e fornendo formazione ai credenti e ai pastori.

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

  • che i credenti nascosti trovino altri cristiani con cui incontrarsi e che le comunità cristiane abbiano discernimento e coraggio nel distinguere tra i veri credenti e le spie;
  • che i cristiani vengano indirizzati verso coloro che sono alla ricerca della verità e che il numero delle persone che conoscono Gesù cresca;
  • che la società saudita si apra e permetta alle persone di seguire liberamente Gesù.

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