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Pakistan
Leader
Primo ministro ad interim Anwaar-ul-Haq Kakar
Popolazione
233.757.000
Cristiani
4.195.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica parlamentare federale

Livello di persecuzione

Violenza
16.7
Vita di chiesa
13.1
Vita civile
15.1
Vita sociale
15
Vita famiglia
13.9
Vita privata
13.2

Pakistan

Stessa posizione della World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Pakistan

Il devastante attacco ai danni della comunità cristiana avvenuto nell’agosto 2023 a Jaranwala ha manifestato, ancora una volta, l’ambiente ostile in cui molti credenti si trovano a vivere in Pakistan. L’attacco, che ha visto coinvolte oltre 20 chiese e quasi 100 case, è stato lanciato in risposta alle accuse di profanazione del Corano rivolte a due credenti. Le note leggi pakistane sulla blasfemia vengono spesso utilizzate per accusare i gruppi minoritari e i cristiani vengono colpiti in modo sproporzionato: quasi un quarto di tutte le accuse di blasfemia è indirizzato contro di loro benché costituiscano solamente l’1,8% della popolazione. I cristiani vengono colpiti anche in altri modi, sia apertamente sia attraverso metodi più occulti: il numero di ragazze cristiane (o appartenenti ad altre minoranze religiose) rapite, abusate e costrette a convertirsi all’islam (spesso con l’appoggio di alcuni tribunali di grado inferiore) è sempre più elevato, mentre le chiese che si attivano con attività di sensibilizzazione incontrano molto spesso opposizioni. Tutti i cristiani vengono discriminati a livello istituzionale e le autorità riservano loro i lavori più umili, sporchi e degradanti (ad esempio la pulizia delle fogne e il lavoro nelle fornaci di mattoni). Molti vengono chiamati “chura”, una parola dispregiativa che significa sudicio. Le chiese storiche godono di una relativa libertà per i culti e per altre attività, tuttavia, vengono monitorate costantemente e molte sono state oggetto di attentati dinamitardi.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

In Pakistan donne e ragazze cristiane affrontano pericoli enormi, quello di rapimenti e abusi è molto elevato: bambine cristiane di appena otto anni, provenienti principalmente da famiglie povere, vengono rapite, abusate sessualmente, costrette a matrimoni forzati ed alla conversione all’islam. Molte famiglie non rivedono più le loro figlie perché le autorità raramente agiscono per consegnare alla giustizia i responsabili di tali crimini. Essendo la cultura pakistana basata sul senso dell’onore, la vergogna del rapimento e dello stupro getta un’enorme ombra sulle vittime; esse vivono nella paura e sotto la minaccia reale di essere seguite e rapite nuovamente dal momento che, per il rapitore, la loro perdita costituisce motivo di vergogna. Le donne cristiane sono a rischio di violenze sessuali nei luoghi di lavoro e nelle scuole, inoltre non sono immuni dal pericolo di omicidi d’onore e accuse di blasfemia. Come gli uomini ed i ragazzi, anche le donne possono rimanere intrappolate nel lavoro per estinguere eventuali debiti, correndo in più il rischio di essere vittime di abusi sessuali; le donne cristiane del Pakistan sono inoltre esposte al rischio di diventare vittime della tratta di esseri umani.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

Gli uomini cristiani vivono nel costante timore di essere accusati di blasfemia con la paura dell’impatto devastante che tale accusa potrebbe avere sulle proprie vite nonché su quelle delle loro famiglie e comunità locali. I luoghi di lavoro possono mostrarsi particolarmente difficili per uomini e ragazzi, che spesso devono svolgere lavori di basso livello e pericolosi (come la pulizia delle fogne) per mantenere le proprie famiglie; molti credenti faticano a uscire dal ciclo del lavoro forzato per estinguere i debiti. Anche gli uomini provenienti dalla classe media possono incontrare problemi, ad esempio i musulmani sono invitati a non offrire agli uomini cristiani posizioni di rilievo nei luoghi di lavoro, in quanto le tradizioni islamiche promuovono un atteggiamento di superiorità musulmana nella società. In Pakistan si sta verificando un aumento dei casi di stupri e omicidi di giovani ragazzi, ed i cristiani sono tra quelli colpiti.

La parola a Rehena (pseudonimo), che offre uno spaccato della vita di molti cristiani in Pakistan

“Per me è pericoloso parlare della mia fede in Gesù al lavoro, dobbiamo nascondere la nostra identità di fede e non possiamo nemmeno pronunciare il nome di Cristo.”

Cosa è cambiato quest’anno

L’attacco ai cristiani avvenuto a Jaranwala ad agosto 2023, in cui sono state devastate chiese, case e bruciate Bibbie, ha rafforzato la consapevolezza dei pericoli che i cristiani si trovano ad affrontare in Pakistan. Le leggi sulla blasfemia gravano su molti credenti, non solo su coloro che si trovano ad affrontare queste false accuse ma anche su tutti quelli che vivono nel timore di diventarne vittime. Il Senato del Pakistan ha approvato un disegno di legge volto ad inasprire la famigerata legge sulla blasfemia, aumentando (tra le altre cose) la pena prevista, che passa da tre a dieci anni di carcere.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

La maggior parte degli episodi di persecuzione, discriminazione ed intolleranza avviene nel Punjab, la provincia dove vivono più cristiani. Oltre al Punjab, la provincia di Sindh è particolarmente nota per essere un centro di lavoro forzato, che vede coinvolti molti cristiani. I cristiani ex-musulmani subiscono l’impatto più forte della persecuzione, tanto da parte di gruppi islamici radicali, dai quali sono considerati apostati, quanto da parte di familiari, amici e vicini che ritengono la loro conversione un atto vergognoso di tradimento verso la famiglia e la comunità.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Pakistan

Porte Aperte è attiva nei paesi del Golfo Persico, tra cui il Pakistan, tramite il progetto HOPE, acronimo per Helping Others Pray and Encourage (ossia aiutare gli altri, pregare e incoraggiare).

Soggetti di preghiera

Per favore pregate:

  • che i cristiani vengano protetti da accuse infondate di blasfemia;
  • che i credenti mantengano salda la loro identità di figli di Dio anche in una società che spesso li umilia;
  • per la protezione ed il benessere delle donne e ragazze cristiane e per il rilascio di tutte coloro che sono state sottratte alle proprie famiglie.

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