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Sudan
Leader
Generale Abdel Fattah Abdelrahman Burhan
Popolazione
47.095.000
Cristiani
2.013.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
13.3
Vita di chiesa
15.5
Vita civile
14.9
Vita sociale
14.9
Vita famiglia
14.2
Vita privata
14.1

Sudan

Salito di 2 posizioni rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Sudan

Il devastante conflitto scoppiato ad aprile 2023 minaccia di annullare ulteriormente i progressi compiuti in materia di libertà di religione in seguito all’estromissione di Omar al-Bashir, nel 2019. La crisi è stata provocata da una lotta di potere tra l’Esercito Nazionale e le Rapid Support Forces (RSF). Più di novemila persone sono state uccise e quasi sei milioni sono stati gli sfollati. Più di centosessantacinque chiese sono state chiuse e altre distrutte. Le chiese hanno inoltre denunciato varie violazioni dei diritti umani come stupri, rapimenti e saccheggi. Da tempo si teme che, a causa di questo conflitto, estremisti islamici possano riprendere il controllo del Paese, annullando le riforme implementate dal governo civile provvisorio che ha dato maggiori libertà ai cristiani, abolendo ad esempio la legge sull’apostasia e rimuovendo l’islam come religione di Stato. Attualmente, i cristiani ex-musulmani sono ancora in pericolo. Alcuni evitano addirittura di parlare ai loro figli di Gesù, per paura che essi possano involontariamente rivelare la fede dei loro genitori alla comunità locale.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Nel 2020, il governo civile di transizione del Sudan ha introdotto una serie di modifiche che hanno garantito maggiori libertà e protezione alle donne, tra cui l’abolizione della necessità del permesso dei parenti maschi per viaggiare e il divieto di mutilazione genitale femminile. Tuttavia, i diritti delle donne sono stati tristemente minacciati dagli ultimi avvenimenti. La pandemia, il golpe militare e i recenti combattimenti hanno portato ad un aumento della violenza contro le donne, peggiorando la loro condizione all’interno della società sudanese. Visto che la testimonianza di una donna non è considerata al pari di quella di un uomo, è raro che i reati vengano denunciati e puniti. In questo scenario, le donne cristiane ex-musulmane vanno incontro a rischi elevati, come segregazione domestica, matrimonio forzato, divorzio, diseredazione e perdita della custodia dei loro figli.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

La recente instabilità ha raggiunto l’apice con il rapimento e l’uccisione di uomini cristiani da parte di gruppi radicali, tra cui Janjaweed (da cui sono nate le RSF, ossia le Rapid Support Forces). Si tratta di una strategia designata per colpire le famiglie a livello economico ed esporre mogli e figli ad abusi sessuali. Gli uomini sperimentano anche altre forme di persecuzione. La maggior parte dei responsabili delle chiese sono uomini, e spesso il governo li accusa ingiustamente di vari reati, tra cui terrorismo e apostasia, nonostante la legge sull’apostasia sia stata abolita nel 2020. Gli uomini che si convertono al cristianesimo rischiano di essere picchiati, imprigionati e molestati sul posto di lavoro, cacciati di casa, evitati dalle loro famiglie o costretti a fuggire a causa della pressione troppo elevata.

La parola a una convertita sudanese scomunicata dalla famiglia, che tutti si aspettavano rinnegasse la sua nuova fede

“Nonostante tutte le sfide, non abbandono la mia fede e continuo ad amare e servire Gesù”.

Cosa è cambiato quest’anno

Molte cose sono cambiate quest’anno, e non in senso positivo. “I cristiani in Sudan sono particolarmente vulnerabili e in gravi difficoltà durante i periodi di guerra”, afferma un ricercatore di Porte Aperte per l’Africa orientale. Lo conferma il numero considerevole di chiese chiuse o danneggiate e di cristiani oggetto di attacchi. Tutto ciò si aggiunge all’oppressione che subiscono i cristiani ex-musulmani.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

L’ostilità nei confronti dei cristiani è particolarmente grave fuori dalla capitale, Khartoum. Tuttavia, la città costituisce l’epicentro dell’ultimo conflitto, luogo in cui vive la maggior parte dei cristiani. Molti sono stati costretti a fuggire, mentre coloro che sono rimasti potrebbero essere costretti a schierarsi nel conflitto, esponendosi ad ulteriori rischi. Molti cristiani sono stati attaccati indiscriminatamente in zone come il Darfur, il Nilo Azzurro e nella regione delle Montagne di Nuba, dove si scontrano le forze governative e i gruppi ribelli. I livelli di pressione e di violenza vissuti dai cristiani di etnia africana o di origine musulmana sono molto alti. Negli anni molti sono stati arrestati e accusati di reati come lo spionaggio.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Sudan

Porte Aperte opera in Sudan attraverso chiese locali partner per rafforzare i cristiani perseguitati attraverso corsi di resistenza alla persecuzione, corsi di discepolato e progetti di emancipazione economica.

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

  • affinché venga posta fine alla violenza in Sudan e i cristiani sfollati possano ricevere gli aiuti necessari;
  • per forza e protezione dei credenti coraggiosi che rischiano così tanto per servire gli altri durante il conflitto;
  • affinché non vengano annullati, ma aumentati, i progressi verso la libertà di religione.

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