Turkmenistan

Turkmenistan

Sceso di 3 posizioni rispetto alla World Watch List 2023.

Fonti di persecuzione

Che aspetto ha la persecuzione in Turkmenistan

Anche se la costituzione del Turkmenistan permette la libertà di religione, in realtà i cristiani hanno poco spazio. Restrizioni serrate e una stretta sorveglianza rendono molto difficile poter esprimere e condividere la propria fede. Il governo totalitario del Turkmenistan utilizza un nutrito corpo di agenti statali come polizia, servizi segreti e imam locali, per controllare molto da vicino le attività religiose. Tanto la stampa quanto l’importazione di materiale cristiano sono limitate. Le comunità cristiane storiche, come quella Ortodossa russa o le Chiese Apostoliche armene, rispettano in gran parte le restrizioni del governo per cui subiscono meno interferenze, anche se i culti domenicali possono essere monitorati. Tuttavia, le chiese non registrate, come quelle battiste, evangeliche e i gruppi pentecostali, subiscono incursioni, minacce, arresti e multe. I cristiani di origine musulmana sopportano maggiormente il peso della persecuzione, non solo da parte delle autorità, ma anche da parte dalle famiglie, degli amici e delle comunità locali. Gli uomini possono subire percosse, minacce, boicottaggio del loro lavoro e perdita dell’eredità, mentre le donne possono essere segregate in casa, costrette a matrimoni forzati, subire abusi verbali, minacce, rigetto sociale e violenze sessuali.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione

Il Turkmenistan ha una cultura fortemente patriarcale e islamica, che prevede la totale sottomissione delle donne ai loro genitori e ai loro mariti. Questo significa che le convertite al cristianesimo, le quali abbandonando l’islam sfidano l’ordine sociale, sono particolarmente vulnerabili alla persecuzione. Non sorprende quindi che molte di loro decidano di mantenere segreta la propria fede. Se altri membri della famiglia sono cristiani, le donne e le ragazze vengono prese di mira per intimidire i mariti cristiani e la comunità cristiana in generale.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione

I responsabili delle chiese in Turkmenistan, prevalentemente uomini, sono bersaglio di persecuzioni in quanto ritenuti colpevoli di allontanare le persone dalla fede musulmana. Le autorità statali li prendono di mira cercando di controllare le attività cristiane e diffondendo paura tra le congregazioni. Questo significa che le autorità cercano ogni scusa per multare i responsabili cristiani, ad esempio perché si riuniscono “illegalmente” o perché possiedono libri cristiani nelle loro case o perché ascoltano inni dai loro cellulari. Gli uomini che si convertono possono affrontare enormi pressioni da parte delle loro famiglie e comunità; così come discriminazioni e bullismo nell’esercito. Il servizio militare in Turkmenistan è obbligatorio: chi rifiuta di arruolarsi rischia la prigione.

Cosa è cambiato quest’anno

Quest’anno ci sono stati pochissimi cambiamenti in Turkmenistan. Non sono stati riportati arresti di membri di organizzazioni religiose per aver tenuto incontri religiosi illegali o possesso di letteratura religiosa bandita. Gli agenti statali continuano a monitorare le chiese e i cristiani; coloro che si sono convertiti dall’islam sperimentano forti pressioni da parte delle loro stesse famiglie, amici e comunità.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione

Mentre l’ostilità del governo verso i cristiani è notevole in tutto il Turkmenistan, la pressione da parte delle famiglie, amici e comunità locali sui convertiti di origine musulmana è particolarmente forte nelle zone rurali.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Turkmenistan

Porte Aperte rafforza i cristiani perseguitati nell’Asia Centrale provvedendo Bibbie e letteratura cristiana, formazione biblica e professionale, aiuti medici e sociali, progetti di sviluppo socioeconomico e ministeri per bambini, giovani e donne

Soggetti di preghiera

Per favore, pregate:

• Che Dio protegga e sostenga i cristiani di origine musulmana.
• Che i responsabili che si trovano sotto sorveglianza possano continuare a condurre il popolo di Dio nonostante i pericoli.
• Che le autorità possano vedere i cristiani come una risorsa per la società e non come una minaccia.