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Kazakistan
Leader
Presidente Kassym-Jomart Tokayev
Popolazione
18.777.000
Cristiani
4.852.000
Religione principale
Islam
Governo
Repubblica presidenziale

Livello di persecuzione

Violenza
2.4
Vita di chiesa
13.4
Vita civile
12.5
Vita sociale
11
Vita famiglia
11.5
Vita privata
13.2

Kazakistan

Fonti di persecuzione (elencate in ordine di intensità):

  • Paranoia dittatoriale (forte)
  • oppressione islamica (media)

Che aspetto ha la persecuzione in Kazakistan?

La persecuzione in Kazakistan non è cambiata molto durante gli anni. La legislazione, sempre uguale da settembre 2011, restringe la libertà di celebrare le funzioni religiose. Il governo ha costantemente incrementato il proprio controllo sulle espressioni religiose all’interno del paese. Questo atteggiamento si traduce nell’incremento della sorveglianza, in indagini sugli incontri ecclesiali e in arresti. Il governo ha utilizzato la minaccia dell’islam militante come movente per restringere sempre più libertà.

La Chiesa Ortodossa Russa affronta meno problemi perché essa non è interessata a predicare il Vangelo alla popolazione kazaka. Coloro che sopportano il peso maggiore della persecuzione sono i cristiani kazaki di origine musulmana. Essi sperimentano la persecuzione sia da parte del governo sia da parte delle loro famiglie, degli amici e delle comunità in cui vivono. Alcuni di questi convertiti sono stati reclusi dalle famiglie per lungi periodi, picchiati e alle volte espulsi dai villaggi. I mullah locali predicano contro coloro che si sono convertiti al cristianesimo. In breve, la pressione che i cristiani sperimentano è alta. Famiglie musulmane, conoscenti e abitanti dei villaggi esercitano pressione sui convertiti, mentre il governo impone molte restrizioni sul funzionamento delle chiese di qualsiasi denominazione o background.

In che modo le donne sperimentano la persecuzione?

La tradizione islamica e le pratiche culturali per cui le donne sono considerate inferiori agli uomini sono i fattori principali che rendono le donne e le ragazze che si convertono al cristianesimo maggiormente vulnerabili alla persecuzione. Le convertite sono esposte a rischi elevati causati dalla sofferenza fisica, dagli abusi verbali, dai maltrattamenti, dalle minacce e dalla segregazione domestica. Una famiglia può infatti tenere segregate coloro che sono diventate cristiane perché potrebbero essere viste come causa di disonore per la famiglia stessa. Tale tipologia di persecuzione è sperimentata, soprattutto, da coloro che si convertono al cristianesimo o da quelle cristiane che sono andate in sposa a non cristiani.

I matrimoni forzati con musulmani non sono insoliti e alle volte connessi a rapimenti. Anche le spose o i figli dei convertiti, nelle aree rurali, subiscono pressioni da parte dei loro familiari perché diventino musulmani. Alcune cristiane hanno subito pressioni talmente elevate che le hanno indotte a tenere nascosta la propria fede o a lasciare le proprie abitazioni. Le donne hanno poche possibilità di essere economicamente indipendenti per via delle poche abilità sviluppate, per l’alto tasso di disoccupazione e per la mancanza di politiche governative.

In che modo gli uomini sperimentano la persecuzione?

Gli uomini cristiani sono esposti agli abusi verbali e fisici, incriminazioni e minacce, percosse, distruzioni delle abitazioni, ostracismo e perdita dei diritti ereditari.

Quando gli incontri cristiani vengono interrotti, i responsabili -solitamente uomini- subiscono le maggiori conseguenze. Il servizio militare, obbligatorio per i giovani, rappresenta un ulteriore rischio di persecuzione per via del forte controllo a cui gli individui sono sottoposti, all’interno di uno Stato a maggioranza musulmana. Anche quei cristiani che non vogliono svolgere il servizio militare, per motivi religiosi o per obiezione di coscienza, sono costretti all’arruolamento. Quando un cristiano viene colpito dalla persecuzione -per esempio, con la perdita del lavoro- ne sarà colpita anche la sua intera famiglia. Se la persecuzione colpisce il leader di una chiesa, anche la congregazione verrà impattata. Per esempio, la paura potrebbe aumentare all’interno della comunità. In aggiunta a quanto esposto, gli uomini che si convertono al cristianesimo potrebbero subire la persecuzione anche da parte dei familiari. I giovani ancora studenti, e per questo necessitanti di supporto finanziario, potrebbero perderlo nel caso in cui lasciassero l’islam.

La parola a Khan, in Asia centrale.

“Se io andassi via, chi parlerebbe loro di Isa (Gesù)? In che modo potrebbero apprendere di Lui se non attraverso me? Più aumentava la loro brutalità nel colpirmi, più vedevo il loro bisogno di amare Isa Massih (Gesù Cristo)”.

Cosa è cambiato quest’anno?

Anche se il Kazakistan ha perso sei posizioni rispetto alla WWList 2020, il suo livello di persecuzione contro i cristiani resta in gran parte inalterato rispetto agli anni precedenti. La sua attuale posizione nella WWList indica più un aumento generale della persecuzione in tutto il mondo che una diminuzione della pressione o dell’oppressione nei confronti dei cristiani nell’ex repubblica sovietica.

Chi è più vulnerabile alla persecuzione?

I convertiti dall’islam sono particolarmente vulnerabili in Kazakistan, perché sopportano il peso della persecuzione che proviene dai familiari e dalle comunità in cui vivono. Inoltre, subiscono la pressione e la discriminazione che il governo riserva a tutti i cristiani. La pressione sui convertiti cristiani è generalmente più intensa nelle aree rurali.

In che modo Porte Aperte aiuta i cristiani in Kazakistan?

Porte Aperte provvede supporto immediato ai cristiani che si trovano nell’Asia centrale, quando questi vengono imprigionati, esclusi dalle famiglie e dalle comunità, privati dei mezzi di sussistenza o lasciati senza lavoro a causa della loro fede cristiana. Porte Aperte inoltre rafforza la chiesa perseguitata in Asia centrale soprattutto fornendo Bibbie e libri cristiani, formazione cristiana, progetti socioeconomici e sostegno in preghiera.

Soggetti di preghiera

  • Pregate per i cristiani kazaki, e in modo particolare per i leader, che sopportano nelle loro vite e nella loro fede le interferenze e i sospetti del governo.
  • Pregate affinché possano essere in grado di celebrare i propri culti senza impedimenti e che i responsabili al momento detenuti possano essere liberati.
  • Pregate per i convertiti dall’islam, affinché possano essere protetti dall’oppressione e dalla discriminazione dei loro familiari, amici e comunità.
  • Pregate affinché Dio lavori nei cuori delle autorità kazake. La nazione ha avuto per decadi un solo partito politico, e il controllo è intenso. Chiedete a Dio che Egli possa far conoscere la verità del suo Regno al governo kazako.

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